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Data: 25/06/2001 - Ora: 09:50
Categoria:
Politica
Dalla ricognizione emerge in modo fin troppo evidente la difformità tra la Regione Puglia e le altre (con la sola eccezione del Piemonte). Infatti l’interpretazione della legge costituzionale n. 1/99 data dal Presidente Fitto è palesemente restrittiva, con una limitazione delle competenze del Consiglio regionale. Non intendo alimentare polemiche, che lascio ad altri; voglio solo ribadire la necessità, che ormai tutti avvertono, di chiarire le prerogative del Consiglio regionale. E’ ormai palese lo stato di ‘sofferenza’ del Consiglio; il malessere che serpeggia tra i consiglieri non può continuare ad essere ignorato. In attesa della definizione del nuovo Statuto, che nell’ipotesi definita dal gruppo di lavoro prevede chiaramente i poteri di programmazione generale e sinanche settoriale, è necessario far rientrare la nostra Regione nel quadro del comportamento generalmente adottato dalle Regioni italiane. La difformità e l’anomalia devono essere superate. Nè si può ritenere che nelle altre Regioni si pratichi il "consociativismo", mentre la Puglia, esaltando e facendo diventare norma il "decisionismo" del Presidente, si erge ad interprete "fedele" del dettato costituzionale, E’ necessario un corretto rapporto tra maggioranza e opposizione, così come è indispensabile un rapporto più equilibrato tra Esecutivo e Consiglio. C’è bisogno anche che l’Ufficio di Presidenza del Consiglio sia più puntuale e tempestivo, per garantire la funzionalità e le prerogative del Consiglio regionale; così come vi è bisogno di un regolamento che consenta di snellire e regolare meglio i lavori del Consiglio. E’ però contestualmente necessario chiarire le funzioni del Consiglio, che non possono essere quelle a cui il Presidente Fitto lo ha relegato fino ad oggi. La questione "FINPUGLIA" è sintomatica di questa perversa forzatura: con una delibera di Giunta si stravolge una legge regionale. Per non parlare di tutti gli atti di programmazione che sono stati trasformati in regolamenti per sottrarli al confronto in Consiglio regionale. La legge cost. n. 1/99, pur avendo fatto venir meno la potestà regolamentare del Consiglio, ha confermato, in capo allo stesso, oltre alla potestà legislativa, anche "le altre funzioni conferitegli … dalle leggi" nazionali e regionali (art. 121 del nuovo testo della Costituzione), In attesa del nuovo Statuto e dell’auspicabile varo di un ordinamento pienamente federale, il Consiglio regionale rimane comunque titolare di funzioni ad esso attribuite dalle singole leggi già operanti. Invece l’interpretazione interessatamente forzata della suddetta norma costituzionale, ad opera del Presidente Fitto, ha determinato un inaccettabile svilimento dell’Assemblea regionale pugliese. La stessa attività delle Commissioni risulta marginale. Alla provocata marginalità dell’organo titolare della legittimazione ed alla riduttiva funzione dei consiglieri regionali, espressioni - al pari del Presidente della Regione - della sovranità popolare, fa da contrappeso una volontà totalizzante in capo alla Giunta ed in particolare al suo Presidente. L’attività dell’esecutivo, spaziando ben oltre il legittimo ambito della potestà attuativa e di esercizio del potere regolamentare, ha determinato la sottrazione al Consiglio della titolarità (attribuitagli dallo Statuto e dalle leggi regionali tuttora vigenti) della approvazione di piani e programmi. La forzatura interpretativa della norma costituzionale operata in Puglia è contraddetta nettamente dagli orientamenti palesati in tutte le altre Regioni italiane (con l’eccezione del Piemonte), nelle quali registra una intensa, e talvolta persino minuta, attività di lavoro e di produzione di provvedimenti anche di carattere non legislativo. Ritengo che il perdurare di un orientamento palesemente "onnivoro" da parte della Giunta e del suo Presidente possa configurare un conflitto tra organi, che può sfociare sinanche in impugnative di atti della Giunta dinanzi alla Corte costituzionale. Ritengo pertanto che occorra uscire dalla illustrata situazione di conflitto, impegnandosi per ricostruire la funzionalità del Consiglio e delle sue articolazioni. Annuncio sin d’ora che prossimamente presenteremo una ricerca sulla attuazione delle leggi "Bassanini" in Puglia.
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