Centodue nuove imprese e la creazione di ottomilacentotrentadue posti di lavoro. Questi i risultati dell'attività di reindustrializzazione della Spi (la società dell'Iri incaricata da Governo e Parlamento) nelle aree di Genova, Villadossola, Lovere, Trieste, Massa, Piombino, Terni, Napoli e Taranto, prevista dalla legge 181 del 1989. Un'operazione - come spiegato stamane nel corso di una conferenza stampa - che ha impiegato millecinquecentocinquantacinque miliardi di investimenti complessivi, con una movimentazione di risorse per duemilacinquecento miliardi. (FM)

Rilevanti i risultati ottenuti nel mezzogiorno, dove sono stati creati tremilanovecentocinquanta nuovi posti, pari nal 91 per cento dell'occupazione complessiva realizzata nell'area. ''La selezione delle imprese - ha spiegato l'amministratore delegato Spi, Romualdo Volpi - avviene nell'ambito di quelle promosse, mentre l'investimento è finanziato con una partecipazione al capitale di rischio ed è finanziato con contributi a fondo perduto o finanziamenti agevolati''. Questi finanziamenti, poi - ha spiegato ancora Volpi -''rientrano secondo i piani di ammortamento, se le imprese hanno successo e siccome la nostra mortalità è bassissima, sotto il 5 per cento, i finanziamenti rientrano pressoché integralmente, sommandosi allo stanziamento iniziale e producendo così più progetti di quelli previsti inizialmente''.