La formazione è uno strumento indispensabile per un paese moderno per creare forza lavoro specializzata ed accrescere così i livelli occupazionali ma in Italia questo strumento non è stato usato fino ad ora al meglio. Questo il senso dell'intervento del vicepresidente della Confindustria, Carlo Callieri alla conferenza di servizio ''Scuola, impresa e territorio, dal dialogo alla collaborazione'' che ha visto la presentazione del terzo protocollo di intesa sulla formazione tra ministero della Pubblica Istruzione e Confindustria. Il vicepresidente degli industriali privati ha sottolineato che per fare entrare l'Italia in Europa ''non è necessario soltanto mettere a posto i nostri conti pubblici ma offrire ai giovani un sistema formativo capace di favorire un loro successo professionale. Purtroppo in Italia, nonostante il patto per il lavoro, occorre onestamente riconoscere che il legislatore non ha fatto significativi passi in avanti. In particolare - ha sottolineato Callieri - riteniamo insufficiente lo sforzo di integrazione tra politiche formative e politica attiva del lavoro. Riteniamo grave che il governo non abbia saputo sfruttare le opportunita' assicurate dalla nascita del comitato dei ministri per le politiche formative. Non siamo soddisfatti delle soluzioni che stanno per essere adottate nei decreti e regolamenti attuativi del pacchetto Treu nè sotto il profilo della formazione per gli apprendisti nè sotto il profilo dell'accreditamento e della certificazione nel settore della formazione, nè sotto il profilo dei tirocini. In un paese dove le scuole trovano con grande difficolta' imprese disposte ad offrire posti stage - ha aggiunto Callieri - si e' voluto contingentare il numero degli stagisti penalizzando di fatto il sistema educativo''. (MN)