Due curdi si sono dati fuoco intorno alle 2,30 di notte a Mosca davanti al Parlamento russo per protestare contro il «complotto internazionale» che ha portato all'arresto di Abdullah Ocalan. I due manifestanti sono stati ricoverati in ospedale con ustioni di vario grado. La città era deserta avvolta nel gelo di 15 gradi sotto zero. Il tentativo di suicidio è stato sventato da un pattuglia di polizia. Lo sciopero della fame di un centinaio di curdi davanti al Parlamento russo continua per il quarto giorno. (MN)

Al Brennero sono stati fermati 600 curdi provenienti in buona parte dalla Germania che volevano raggiungere Roma per manifestare davanti all'ospedale militare dove si presume sia trattenuto il leader del Pkk. Ma 200 sono stati trovati sprovvisti dei documenti necessari e sono stati respinti. In attesa di essere mandati in Austria, i curdi hanno dato vita a una manifestazione con canti e balli. Sul lato austriaco del confine è stato allestito un punto di ristoro con cibi e bevande calde forniti dalla Croce rossa. In diverse nazioni i curdi hanno iniziato lo sciopero della fame.
In Turchia vi hanno aderito 600 detenuti curdi nelle carceri. Inoltre secondo il Pkk hanno iniziato lo sciopero della fame 200 persone a Bonn, 50 a Duren, 300 a Vienna, 30 a Grenoble, 200 a Strasburgo, 60 a Bucarest, 50 a Erevan, 50 a Riad, azioni analoghe a Stoccarda, L'Aia, Copenaghen, Atene, Salonicco, Londra, in Svezia, Russia, Ucraina, Kazakistan, Armenia e Georgia. Una donna curda è morta in Turchia nei pressi di una caserma a Yuksekova, vicino al confine con Iran e Iraq, facendo esplodere alcune bombe che si era legata al corpo.