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Data: 27/11/2002 - Ora: 08:30
Categoria:
Economia
Duecentoquattordici in tutta Italia: tante sono le aree individuate dalla task force dell'Enea istituita per stabilire dove costruire il sito nazionale per il deposito dei rifiuti radioattivi. C'è poco da star tranquilli: le aree idonee sono situate in mezza Italia: 36 in Basilicata, 3 in Calabria, 1 in Emilia Romagna, 38 nel Lazio, 1 in Liguria, 3 in Lombardia, 2 nelle Marche, 3 nel Molise, 3 in Piemonte, 65 in Puglia, 55 in Toscana e 4 in Umbria.
Ma, assieme alle inevitabili polemiche da parte di chi vicino a quelle zone ci abita, immediatamente è arrivato il commento negativo del ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli: "Indicare oltre 200 aree - ha sottolineato - equivale a non indicarne nessuna: l'Enea non ha quindi portato a termine il suo compito". Il ministero, invece, ha fretta di trovare il sito adatto, per smaltire gli 80mila metri cubi di rifiuti ad alta intensità radioattiva derivanti dal completo smantellamento degli impianti attuali perché "alcuni dei siti dove vengono attualmente stoccate le scorie radioattive - ha precisato Matteoli - non assicurano la piena sicurezza".
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