Il patto, firmato dai Presidenti della Giunta regionale della Calabria e della Lombardia, Giuseppe Chiaravalloti e Roberto Formigoni, nell'ambito del vertice dei Presidenti delle Regioni della Casa delle Liberta', tenutosi a Copanello di Staletti' (Catanzaro), ha per oggetto ''la promozione dello sviluppo economico e sociale in Calabria e in Lombardia e il rafforzamento delle loro competitivita' internazionale''. Un obiettivo che si puo' raggiungere attraverso un programma organico di inziative per l'attrazione degli investimenti in Calabria; attivita' congiunte per l'internazionalizzazione e il marketing territoriale, a livello internazionale; supporto e stimolo all'attivazione di progetti locali, basati sulla cooperazione bilaterale o multilaterale tra soggeti pubblici e privati, calabresi e lombardi. Il programma di cooperazione sara' costituito da un'insieme di azioni intersettoriali connesse, in un quadro di intervento organico, volte ad assicurare adeguato riconoscimento agli interventi che rispondono a un principio di integrazione e di concertazione, sia funzionale che territoriale.

Basati, quindi, su un'idea guida di sviluppo, esplicitata e condivisa secondo le procedure della programmazione negoziata e del partenariato socio-istituzionale, ed attuata secondo il principio di sussidiarieta' verticale e orizzontale e della valorizzazione del ruolo delle autonomie territoriali, funzionali e sociali. Il programma di cooperazione sara' finalizzato a promuovere progetti pertinenti lo sviluppo del tessuto imprenditoriale, con particolare riferimento agli obiettivi di crescita dell'occupazione e delle attivita' di riqualificazione professionale. Inoltre alla promozione di servizi di assistenza alla nascita e all'insediamento di nuove attivita' imprenditoriali e alla loro organizzazione in forme distrettuali; l'assistenza e la formazione alle imprese per la qualita', l'innovazione e la commercializzazione, sopratutto internazionale, delle produzioni tipiche e caratterizzanti del due relata'; la promozione dell'internazionalizzazione delle imprese, con particolare rilievo per i mercati piu' prossimi e strategici per uno sviluppo organico del ruolo calabro e lombardo nell'area euromediterranea. E' prevista l'assistenza e la collaborazione nell'attrazione di investimenti imprendoriali dall'estero; la crescita della cultura finanziaria delle imprese, sopratutto piccole e medie, anche in riferimento alla capacita' di presentare progetti a valere sui fondi comunitari, lo sviluppo logistico e infrastrutturale, con particolare riferimento alla promozione di metodi innovativi volti alla realizzazione di progetti infrastrutturali(es.
rete autostradale calabra e ponte sullo stretto di Messina), basati sulla collaborazione interregionale e sull'uso di strumenti e risorse alternative ai contributi statali. L'accordo prevede anche la promozione e lo sviluppo delle funzioni di sistema sovraregionale proprie dei grandi nodi infrastrutturali presenti nella realta' calabra e in quella lombarda, con particolare riferimento al porto di Gioia Tauro ed a Malpensa; valorizzazione del patrimonio ambientale, storico-culturale e delle opportunita' del turismo sostenibile; sviluppo dei servizi alla persona. Per l'attuazione del protocollo, la Regione Lombardia e la Regione Calabria, si impegnano a promuovere l'attivazione e la realizzazione di progetti di collaborazione tra soggeti locali, pubblici e privati. Per assicurare la realizzazione delle attivita' previste, le due regioni hanno costuito un Comitato di indirizzo congiunto, composto dai Presidenti della Regione Lombardia e Calabria e da due membri indicati da ciascuna regione. Il comitato deve formire gli indirizzi politico-strategici monitorarne i risultati, definire gli ulteriori aspetti regolamentari ed attuativi del Patto. Ha una segreteria tecnica di otto membri, indicati pariteticamente dai due Presidenti, che assicura la programmazione di dettaglio del patto e puo' avvalersi di consulenze specialistice esterne. Le spese sono divise pariteticamente tra le due regioni con apposito provvedimento. Il protocolo ha la durata di due anni e il programma attuativo deve avvenire entro cinque mesi dalla firma, mentre la sua realizzazione deve essere avviata entro il primo semestre del 2001.