Decreto Urbani, alla Camera nuova sconfitta per il governo
Molte assenze nei banchi del polo, Lega contro An e Udc
Scorrendo i tabulati della votazione, si nota che la sconfitta della maggioranza è stata dovuta prevalentemente alle assenze. L'Udc era presente al 36%, An al 38%, Fi al 59% e la Lega al 58%; al contrario, nel centrosinistra, erano presenti il 72% dei deputati Ds e il 68% della Margherita. Nella maggioranza hanno votato contro il governo Dorina Bianchi e Erminia Mazzoni dell'Udc.
Per queste assenze, la Lega polemizza con gli alleati. Dice Dario Galli: "Siamo davvero curiosi di sentire che cosa diranno, questa volta, An e Udc sulla modifica passata in aula contro il parere del governo: la Lega Nord, come sempre, era massicciamente presente e certo non si può dire lo stesso del partito di Fini e per l'Udc". E così, per Galli, "invece di parlare di anarchia della Lega Nord, La Russa e Fini farebbero bene a vedere quello che sta accadendo nel loro partito".
"E' un voto molto positivo- dice invece Pietro Folena, uno dei firmatari dell'emendamento - perchè per la seconda volta in poche settimane prevalgono gli argomenti del popolo della Rete contro chi vuole impedire la circolazione delle idee. E' una nuova sconfitta del governo".
Dopo lo stop sulle discoteche, il governo va di nuovo sotto alla Camera dei deputati. Durante le votazioni del decreto Urbani (contrasto alla pirateria audiovisiva e sostegno finanziario a cinema e spettacolo) è stato infatti approvato un emendamento di Verdi e Ds sul quale l'esecutivo aveva espresso parere contrario. La seduta, dopo una breve sospensione, è ripresa con l'intervento del forzista Ferdinando Adoranto, che ha provato a sdrammatizzare: "E' un fatto non grave, peraltro forse causato anche da un disorientamento nel voto".
L'emendamento approvato dall'assemblea di Montecitorio (179 voti contro 172) sopprime l'intero comma 7 dell'articolo 1 del provvedimento, vale a dire l'obbligo per "i prestatori di servizi della società dell'informazione che siano venuti a conoscenza della presenza di contenuti idonei ad integrare le violazioni commesse per via telematica" a "informarne con immediatezza il Dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell'Interno o l'autorità giudiziaria".
In sostanza, la Camera ha bocciato l'obbligo per i provider Internet di denunciare, qualora ne vengano a conoscenza, chi scarica e diffonde attraverso la Rete materiale audiovisivo "protetto" dal diritto d'autore.
Scorrendo i tabulati della votazione, si nota che la sconfitta della maggioranza è stata dovuta prevalentemente alle assenze. L'Udc era presente al 36%, An al 38%, Fi al 59% e la Lega al 58%; al contrario, nel centrosinistra, erano presenti il 72% dei deputati Ds e il 68% della Margherita. Nella maggioranza hanno votato contro il governo Dorina Bianchi e Erminia Mazzoni dell'Udc.
Per queste assenze, la Lega polemizza con gli alleati. Dice Dario Galli: "Siamo davvero curiosi di sentire che cosa diranno, questa volta, An e Udc sulla modifica passata in aula contro il parere del governo: la Lega Nord, come sempre, era massicciamente presente e certo non si può dire lo stesso del partito di Fini e per l'Udc". E così, per Galli, "invece di parlare di anarchia della Lega Nord, La Russa e Fini farebbero bene a vedere quello che sta accadendo nel loro partito".
"E' un voto molto positivo- dice invece Pietro Folena, uno dei firmatari dell'emendamento - perchè per la seconda volta in poche settimane prevalgono gli argomenti del popolo della Rete contro chi vuole impedire la circolazione delle idee. E' una nuova sconfitta del governo".
Autore: La Repubblica