Italia Nostra ribadisce il suo fermo No alla distruzione del paesaggio Conferma la sua opposizione ai parchi eolici
In relazione alle notizie di stampa sul ricorso amministrativo promosso dalle Ditte rappresentate dal sig. Paride De Masi e interessate alla realizzazione di parchi eolici in territorio di Nardò, la Sezione Salento Ovest di Italia Nostra invita il Sindaco della Città e l'Amministrazione Comunale a voler attivare le opportune misure per resistere alle iniziative giudiziarie di chi ritiene di dover far valer interessi che se realizzati stravolgerebbero il territorio di Nardò che fonda sul privilegio ecologico e ambientale gran parte delle sue possibilità di crescita e di sviluppo. Italia Nostra ribadisce il suo fermo No alla distruzione del paesaggio Conferma la sua opposizione ai parchi eolici. Il Comune non faccia marcia indietro, non ceda alle pressioni e ai ricatti. La democrazia e l'ambiente non hanno prezzo. Non dimentichi il Sindaco Vaglio quanto ha più volte dichiarato durante la campagna elettorale in merito all'eolico. L'ambiente come la salute non sono monetizzabili. Non hanno un prezzo e non possono essere ragioni valide le attese di royalties promesse per realizzare interventi che possono trovare attuazione con più attente politiche di spesa e di investimento L'Amministrazione comunale dia il buon esempio e riduca i propri sprechi e i costi di una politica che deve essere al servizio dei cittadini e non di potenti arroganti e preoccupati unicamente dei propri interessi. Se qualcuno dei Consiglieri comunali in carica è intenzionato a rivedere le proprie posizioni dietro la pressione della paura abbia il coraggio e la dignità politica e morale di dimettersi. Italia Nostra esprime sdegno per le voci secondo cui il Consiglio Comunale intenderebbe revocare le proprie determinazioni di netta opposizione all'eolico per paura di possibili ritorsioni patrimoniali. Chi si assume la responsabilità di rappresentare il popolo deve avere ben chiaro il senso e il valore delle proprie determinazioni e delle proprie scelte e non può cedere alla pressione emotiva che accorti lobbisti stanno svolgendo in questi giorni nei confronti dell'Assemblea comunale. Cosi come chi all'interno dell'Amministrazione Comunale ha rappresentato e rappresenta prestigiose organizzazioni di tutela e valorizzazionedel paesaggio abbia il coraggio di assumere coerenti posizioni pubbliche sulla questione che vale sicuramente più di una carica effimera. Come per Portoselvaggio valga il fermo "No ai nuovi barbari" che Pantaleo Ingusci e con lui in tanti lanciò per una battaglia di civiltà e di progresso che ha dimostrato tutto la sua giustezza e lungimiranza. Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste neritine Lettera aperta al Sindaco ed ai Consiglieri Comunali di Nardò sul "caso eolico". "Furia francese e ritirata spagnola", questo sarebbe, a detta delle voci di corridoio, l'atteggiamento di alcuni nostri Amministratori riguardo il "caso Eolico". Si dice che proprio quei membri del governo cittadino che, in sede di Consiglio Comunale, proposero in maniera veemente, e andando oltre la delibera proposta dall'Assessore all'Ambiente, di bandire dal suolo patrio anche le piccole torri eoliche, facendosene poi cavallo di battaglia per la campagna elettorale, ora sostengano a spada tratta il contrario. Lusinghe dei potenti o mera vigliaccheria di chi, eletto dal popolo per amministrare la Cosa Pubblica, alla prima minaccia fa dietro front, evitando di assumersi ogni responsabilità e, di conseguenza, dimostrando di non meritare e di non essere all'altezza di gestire il mandato che gli è stato affidato? Noi speriamo vivamente che si tratti solo di pettegolezzi e maldicenze, perché il contrario sarebbe la prova manifesta che nel governo della città si annidano personaggi capaci di assumersi solo la "responsabilità" di ritirare i gettoni di presenza e le prebende varie che la loro carica prevede. Per il Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste di Nardò, la posizione iniziale non è mutata. All'epoca del "NO" al progetto delle torri, la Consulta dell'Ambiente (che l'attuale governo cittadino non ha ancora rinnovato) espresse delle perplessità sulla validità del progetto, non perché contraria ad una fonte di energia alternativa quale l'eolico, indubbiamente, è, ma perché c'erano almeno tre punti oscuri sulla realizzazione dei parchi eolici che tuttora non sono stati chiariti. Il primo è la disposizione e l'altezza delle torri. Torri alte 120 metri (per dare un'idea della dimensione dell'apparato, diremo che il "palo" posto nel parcheggio del cimitero è alto solo 17 metri. Moltiplicate per altre sette volte…) sarebbero ben visibili da ogni punto del territorio neritino, marine comprese. Questa "visione" turberebbe il paesaggio e vanificherebbe gli sforzi e la volontà popolare di salvaguardare la costa (trent'anni di lotte per la difesa di Portoselvaggio, Serra Cicora, Palude del Capitano, estensione della Riserva Marina…) a tutto svantaggio della vocazione e dell'imprenditoria turistica che a Nardò si sta sviluppando e diffondendo. Il secondo riguarda i compensi (royalty) che l'Azienda che gestisce i parchi eolici elargirebbe al Comune di Nardò. A nostro parere non sono adeguati all'estensione ed al valore dei terreni che verrebbero occupati (anche semplicemente dal punto di vista visivo) dai vari impianti (torri, elettrodotti, ecc.). Terreni nei quali, d'altro canto, non si potrebbero più esercitare altre attività produttive. In parole povere: chi vuole prendersi tanta parte del suolo neritino è giusto che la paghi per quanto vale! Il terzo e più dolente punto è lo smaltimento dei giganti eolici. Quando l'attività di sfruttamento di tali torri non sarà più economicamente vantaggiosa, chi si assumerà l'enorme onere finanziario dello smaltimento? O forse qualcuno pensa di sfruttarle e poi abbandonarle per sempre sul nostro territorio? Quando questi nodi saranno sciolti, gli Ambientalisti non si opporranno al progetto dell'eolico. Un Amministratore che chieda il rispetto di queste tre precise e sacrosante garanzie ad imprenditori che vogliono sfruttare il territorio che egli amministra, non potrà mai essere condannato da nessun giudice né dalla storia, perché ha tenuto un comportamento che il Diritto indica come "diligenza del buon padre di famiglia", ha agito, cioè, per difendere e garantire i diritti, il territorio, il corretto sviluppo, la salute e le legittime aspirazioni dei suoi concittadini. Questa storia somiglia sempre più ad un altro recente dramma del popolo neritino, che porta il triste nome di "Castellino"! Anche allora ci furono dei grossi imprenditori che promisero royalty altamente remunerative per il Comune, sgravi fiscali sullo smaltimento dei rifiuti per i neritini, corretta ed avveniristica gestione della discarica (che non avrebbe dovuto mai ammorbare un'intera città!) e, dulcis in fundo, messa in sicurezza della discarica stessa al suo esaurimento. Come è andata in realtà questa storia, durata diciotto anni, lo sappiamo tutti. E stiamo ancora pagando. Noi ci battiamo perché non si verifichi un'altra "Castellino" a Nardò. Il Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste Neritine