E' il famoso 'mandarino cinese' che oltre a essere piu' resistente al gelo e' ''naturalmente'' decorato dai suoi 'arancini'
L'albero di Natale? Meglio addobbare un kumquat che sradicare un abete. E' piu' adatto al nostro clima e ha gia' una sua decorazione naturale: decine di 'mandarini cinesi' belli da vedere e buoni da mangiare. A spostare l'attenzione delle famiglie italiane dal tradizionale abete, una specie a rischio che raramente riesce a sopravvivere dopo le feste, ad altri tipi di piante da decorare per le feste e' Francesca Rapparini, ricercatrice della Sezione di Bologna dell'Istituto di biometeorologia del Cnr.
E, a pochi giorni dalle feste, l'esperta del Cnr scende in campo per spiegare che, dall'agazzino al caprifoglio invernale al rosmarino, sono molte le piante piu' resistenti e adeguate al gelo natalizio delle nostre regioni. ''Tra le piante piu' decorative -spiega la Rapparini- troviamo l'agazzino, dai frutti lucidi e brillanti color rosso-arancio o giallo-arancio, che tollera l'inquinamento atmosferico delle citta'''. Ma ''e' il kumquat, pianta originaria della Cina, a essere piu' resistente al gelo, e caratteristico per i suoi frutti cosiddetti 'arancini' o 'mandarini cinesi', buonissimi e dolci da mangiare'' sottolinea la studiosa.
Ma non e' tutto. Oltre alla robustezza, molte piante a fioritura invernale hanno anche il pregio di emanare intensi e gradevoli profumi, riempendo le nostre case di odori tipici delle feste. Tra queste, sottolinea il Cnr, in pole position ci sono il caprifoglio invernale e il bosso di Natale dai profumati fiorellini bianchi. Anche gli arbusti sempreverdi tipici della macchia mediterranea come il ginepro, il rosmarino e il lentisco sono particolarmente aromatici. ''Il rosmarino -ricorda inoltre la ricercatrice Rapparini- riveste anche un significato religioso in quanto viene nominato in numerose leggende in relazione alla fuga in Egitto di Maria e Gesu' Bambino''. E ancora. Il ginepro produce bacche blu scuro, che ''sono usate industrialmente non solo per aromatizzare bitter e acquaviti, o conserve, birre e piatti tipici di carne, ma anche nella fitoterapia per la loro azione balsamica e diuretica''.
Nel Bolognese era inoltre attribuita al ginepro una funzione benefica: si credeva che il profumo rilasciato dalla combustione di tale pianta durante la vigilia di Natale proteggesse dagli influssi malefici. ''Il profumo delle piante -continua Francesca Rapparini- e' dovuto a sostanze volatili, i terpeni, che sono presenti allo stato liquido nei vari organi di riserva delle piante da cui vengono rilasciati nell'ambiente, in particolare con l'aumentare del calore e dell'intensita' del sole''. ''La canfora e il pinene -prosegue- sono due terpeni semplici che, presenti in numerose conifere, contribuiscono all'odore di pino, mentre il limonene a quello degli agrumi''. ''I terpeni, oltre a difendere la pianta dagli attacchi degli insetti, possono aumentare -sottolinea ancora la ricercatrice- l'infiammabilita' della biomassa vegetale, come nel caso dei boschi di eucalipto in Australia, in cui si verificano incendi frequenti della lettiera ricca di tali sostanze''.
Queste piante, infine, sono anche responsabili di un fenomeno particolare ''quale la comparsa in estate di una foschia blu in corrispondenza di boschi di pini e di foreste di eucalipti. Quindi -avverte il Cnr- sentendo il profumo dell'albero di Natale pensate ai terpeni, alla foschia estiva di color blu e ricordate di tenere distanti le candele accese''.
Autore: Fonte Adnkronos