La lotta al traffico di clandestini nel Canale d'Otranto potrà contare a breve di un'arma in più. Si tratta del nuovo servizio di guardia costiera creato dalla Delegazione italiana esperti (D.I.E.), guidata dal generale Luigi Cantone, per le forze navali albanesi. Il servizio, al quale la Die stava lavorando da parecchio tempo, partirà nei prossimi giorni.

Forse già la prossima settimana, infatti, saranno consegnate alle forze navali albanesi sei unità che andranno a costituire il nucleo iniziale del servizio. Si tratta di imbarcazioni veloci e super attrezzate già impiegate presso alcune capitanerie di porto italiane; scafi revisionati nel cantiere navale di Brindisi dove da due settimane una trentina di militari albanesi sono impegnati in un corso di perfezionamento. Un ulteriore corso di specializzazione è quindi previsto a Taranto. E proprio nella città dei Due Mari le sei motovedette saranno consegnate e messe a disposizione dei distretti navali di Durazzo e Valona. Il generale Luigi Cantone, presentando l'iniziativa, si è detto sicuro che questo ulteriore sforzo, che va ad aggiungersi alle altre strategie di controllo e pattugliamento delle acque italo albanesi, servirà a scoraggiare i «viaggi della speranza», divenuti da qualche anno una triste consuetudine. Ogni giorno, specie nel periodo estivo, decine, migliaia di profughi clandestini si mettono nelle mani degli scafisti al servizio delle organizzazioni criminali: pagano a prezzi esorbitanti la chimera di una nuova sistemazione in Italia. E spesso, nonostante l'impegno costante delle forze navali del nostro paese, i sogni si infrangono in mezzo alle onde, durante traversate disumane nella notte.