A favore o contro la costruzione di un porto turistico a Serra Cicora? La querelle che in questi mesi ha animato il piccolo comune di Nardò e ha visto l'area dividersi tra le ragioni ambientaliste rappresentate dal Coordinamento ‘Salviamo Serra Cicora' e quelle di chi invece appoggia la costruzione del porto turistico, potrebbe trovare oggi una prima risposta. Alle 10, nell'ufficio urbanistico del comune di Nardò, si terrà la conferenza dei servizi per discutere del futuro di uno dei pochi tratti di costa salentina rimasti finora incontaminati. Dopo il successo del sitin che si è svolto domenica scorsa in cui sono state raccolte altre 600 adesioni, il numero di firme in difesa di Serra Cicora è salito a quota 3500.

Negli ultimi tempi è nato anche un Comitato per la Crescita Sostenibile nel Salento guidata dal presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Lecce che ha difeso il progetto presentato dalla Icos. «Un territorio a forte vocazione turistica - questa una della motivazioni - non può ignorare i trend del settore e non può rimanere indietro rispetto ad altre regioni in cui si è investito molto nelle strutture ricettive per la nautica da diporto». In questi mesi gli interventi contrari alla realizzazione del porto sono stati numerosi, dalle più importanti associazioni ambientaliste nazionali e locali a scienziati internazionali della fama di Giorgio Celli e Giuseppe Notarbartolo di Sciara. Anche il dipartimento di Beni culturali dell'Università di Lecce ha espresso parere negativo. Netta è stata pure la presa di posizione del presidente provinciale Lorenzo Ria che in un incontro convocato a febbraio ha scelto di scendere in campo dalla parte degli ambientalisti. Sul fronte opposto si trovano invece l'assessore all'Ambiente provinciale Walter Mirarco e alcuni membri dei Democratici di sinistra. A rafforzare la causa del Coordinamento, negli ultimi giorni si è aggiunto un nuovo dettaglio che contribuisce ad accrescere la convinzione dell'importanza del sito da un punto di vista archeologico: il gruppo speleologico di Nardò ha scoperto una frequentazione neolitica sul pianoro di Serra Cicora, poco lontano dalla baia Uluzzo.