Dopo "200 giorni per l'arte contemporanea" e "Giro di Boa" Mario Franco, Eugenio Giliberti e Nino Longobardi hanno coinvolto nel loro progetto un buon numero di curatori, italiani e stranieri, fra i più attenti a quel "che c'è di nuovo?" nella scena artistica internazionale.
Ciascun curatore è stato invitato a segnalare un artista e, in particolare, l'opera di quell'artista che li ha indiscutibilmente convinti della qualità della sua ricerca: un invito compromettente, quindi, dove tutti sono chiamati ad esprimere il massimo di coinvolgimento e complicità, per offrire al pubblico dell'arte contemporanea una mappa della nuovissima ricerca artistica europea.
In questa prima mostra Marco Meneguzzo presenta un'installazione multimediale di Roberto Lucca Taroni; Sylvie Parent (Canada), l'opera Internet di Zoe Leoudaki (Grecia); Gianni Romano, un'opera pittorica di Gabriele Picco; Jonathan Turner (Australia), un'installazione di Robert Gschwantner (Austria). (MN)

Nelle prossime mostre sono impegnati Vittoria Coen Mario Codognato con Ceal Floyer (Gran Bretagna) Agnes Kohlmeyer con Petra Peter (Germania) Sergio Risaliti con un'opera di Alessandra Tesi Adachiara Zevi con Enzo Umbaca

Durante il periodo della mostra, la Casina Pompeiana ospiterà l'antropologo francese Jean Baudrillard, per la presentazione del suo ultimo libro "Illusione, disillusione estetiche (Illusion, désillusion éstetiques)" (edizioni Pagine d'Arte, MILANO); incontri didattici rivolti agli studenti; un seminario su Contemporaneo, l'archivio dell'arte contemporanea alla cui realizzazione collaborano la fondazione "IDIS" - "città della Scienza" e il dipartimento di storia dell'arte dell'Università Federico II (AACDDS) di Napoli.

"Che c'è di nuovo" sarà accompagnata, come gli altri progetti di POMPEIORAMA, dalla pubblicazione di un numero della rivista omonima, edita da Electa-Napoli. In questo numero, oltre alla documentazione relativa all'attività di Pompeiorama, con gli interventi dei curatori, un intervento di Cesare Pietroiusti (premio Francesca Alinovi 1999), si dà avvio ad un dibattito, aperto e interessante, sull'arte, dalla filosofia, a partire da Derrida, alla politica culturale.