Acquistare in banca il biglietto per visitare un museo nel giorno e nell'ora che si vuole. Finalmente si può fare. Si comincerà all'inizio del prossimo anno con i musei statali di Villa Giulia, Cerveteri e Tarquinia (facenti capo alla Sovrintendenza all'Etruria meridionale) i cui biglietti di ingresso potranno essere venduti presso tutti gli sportelli della Banca di Roma. E' l'inizio di una piccola grande rivoluzione resa possibile da una legge promossa dall'ex-ministro per i beni culturali, Walter Veltroni ed approvata appena un anno e mezzo fa. (MN)Si tratta di una leggina di un paio di articoli ma che, cambiando la definizione giuridica del titolo di ingresso ad un museo di stato, ha avuto la capacita' di sciogliere un laccio che aveva fin qui soffocato e dall'inizio dello stato unitario, la gestione dei siti museali impedendone una moderna fruizione da parte della collettivita'.
Questa legge ha abolito il concetto di ''tassa'' di ingresso ed ha introdotto la formula del ''biglietto'' di ingresso. Puo' sembrare una sofisticata tecnolity ed e' invece un cambiamento di centottanta gradi.
Prima di questo provvedimento un Sovrintendente aveva le mani legate nell'organizzazione della gestione di un museo non potendo vendere il biglietto per la visita al di fuori del sito museale. E non poteva fare quindi alcunche' di promozionale, nemmeno riscuotere gli incassi giornalieri che dovevano andare nel calderone delle Intendenze di Finanza.