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Mozione del centrosinistra a Palazzo Carafa sull'assegno di disoccupazione

Data: 12/03/2009 - Ora: 10:21
Categoria: Economia

"Si stima che sono circa 305 mila i contratti scaduti solo al 31 dicembre 2008 ai quali il decreto del governo, il cosiddetto "sostegno all’economia", ha previsto un sussidio poco più che simbolico"

L'opposizione al Comune di Lecce ha presentato una mozione in Consiglio Comunale sulla possibilità di erogare un assegno di disoccupazione a chi ha perso il lavoro nell'ultimo anno. In seguito riportiamo la mozione aa firma di tutti i consiglieri di opposizione, primo firmatario il Capogruppo Antonio Rotundo:

IL CONSIGLIO COMUNALE

Premesso che:

a) la crisi economica internazionale, come ampiamente previsto, da mesi sta facendo sentire i suoi effetti anche nel nostro paese. Gli ultimi dati, recentemente resi noti dal Servizio Studi della Confindustria, configurano il 2009 e il 2010 come due anni di recessione con conseguente tracollo dei posti di lavoro: secondo gli stessi dati nell'anno in corso saranno 600mila i lavoratori che perderanno il posto di lavoro e la disoccupazione salirà al 8,4%. Solo nel mese di dicembre 2008, il ricorso alla cassa integrazione ordinaria da parte delle aziende, ha conosciuto un incremento pari al 526% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Dati questi che prefigurano un anno particolarmente nero per l'occupazione italiana;


  1. in questo quadro si inserisce il problema dei lavori con contratto a termine, i lavoratori cosiddetti precari, che nel nostro paese riguarda un lavoratore su 8. Un fenomeno molto vasto ed in costante crescita: il lavoratore atipico è molto più frequente nel sud del paese, ma avanza anche nelle regioni del nord: secondo i dati elaborati dalla Cgia di Mestre i lavoratori precari in Italia ammontano a 2milioni 812mila, circa il 12 per cento degli occupati. Negli ultimi cinque anni, il lavoro precario nel nord è aumentato del 17 per cento, - contro un modesto 3,1 per cento di contratti a tempo indeterminato - con punte, però del 24,6 per cento solo nel nord-est;


  1. si tratta di migliaia di lavoratori privi di tutele, che saranno i primi a pagare gli effetti della crisi economica. Si stima che sono circa 305 mila i contratti scaduti solo al 31 dicembre 2008 ai quali il decreto del governo, il cosiddetto "sostegno all'economia", ha previsto un sussidio poco più che simbolico e comunque non ancora operativo, pari al 10 per cento sull'ultima retribuzione. Inoltre, la platea dei precari che beneficerà delle norme contenute nel decreto, non sarà superiore al dieci per cento del totale dei lavoratori precari. Mentre, in un recente studio pubblicato dall'Università la Sapienza di Roma, si calcola che siano oltre 800mila gli atipici a "rischio precarietà", vale a dire con un solo contratto e un solo committente;


  1. a fronte di questa situazione le misure predisposte dal governo si sono rilevate totalmente inefficaci a contrastare la profonda crisi in atto. Gli stanziamenti previsti e la platea alla quale si riferiscono i benefici, in particolare del decreto 185/2008, appaiono sottostimati e totalmente inadeguati a far fronte alla grave crisi economica ed occupazionale che sta già investendo il nostro paese e che perdurerà almeno per i prossimi due anni. Per di più, con il decreto-legge 112/2008, convertito con la legge 133/2008, è stato abolito il processo di stabilizzazione del personale precario avviato con le due leggi finanziarie del governo Prodi, e ciò determinerà la perdita di lavoro di oltre 60mila lavoratori precari della pubblica amministrazione e della scuola;


  1. appare necessario approntare, con strumenti eccezionali, misure che assicurino forme di tutela economica, tramite un assegno mensile di disoccupazione, pari almeno al 60 per cento della retribuzione percepita ogni mese nell'ultimo anno lavorativo, per quei lavoratori che, in caso di licenziamento, fino ad ora risultano esclusi dall'accesso agli ammortizzatori sociali, vale a dire: i lavoratori a tempo determinato e indeterminato appartenenti ai settori ed alle imprese che non risultano destinatari di alcun trattamento di integrazione salariale, i dipendenti da imprese nel settore artigiano; gli apprendisti; i titolari di partita Iva, in regime di monocommittenza, con un reddito inferiore ad una determinata soglia; i soggetti iscritti alla gestione separata INPS di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335;


Tutto ciò premesso,

IMPEGNA IL SINDACO

a trasmettere la presente mozione al Presidente del Consiglio dei Ministri, al fine di ottenere:


  • l'adozione di misure volte ad assicurare per l'anno 2009 forme di sostegno del reddito, attraverso l'istituzione di un assegno mensile di disoccupazione, pari almeno al 60 per cento della retribuzione percepita ogni mese nell'ultimo anno lavorativo, per tutti quei lavoratori attualmente esclusi dall'accesso agli strumenti previsti dal sistema di ammortizzatori sociali e che hanno perso il posto di lavoro dal 01 settembre 2008;


  • estendere a tutti i lavoratori le tutele della cassa integrazione previste nei casi di crisi temporanea e di sospensione del lavoro. Oggi i dipendenti delle piccole imprese e i precari sono largamente privi di tutela, con la conseguenza che anche crisi temporanee hanno effetti sociali gravi, lasciano senza reddito i lavoratori e costringono spesso le imprese a licenziare i dipendenti, disperdendo così risorse umane preziose, necessarie per la futura ripresa.

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