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Data: 18/11/2008 - Ora: 11:00
Categoria:
Politica
Intervento di Francesco Faustino, assessore al Bilancio del Comune di Mola di Bari
"Se l'obiettivo principale del federalismo fiscale è quello della responsabilizzazione delle amministrazioni locali, il progetto è partito con il piede sbagliato. Il DDL Calderoli si basa sull'assumption secondo cui l'efficienza e la qualità della spesa si possono perseguire finanziando i budget delle amministrazioni locali prevalentemente con entrate proprie, ipotizzando un modello nel quale spese eccessive o inutili, determinando un prelievo fiscale locale ingiustificato, indurrebbero gli elettori a bocciare gli amministratori incapaci. Questo approccio, apparentemente sensato, è come il modello di concorrenza perfetta in economia: bello, ma irrealistico.
In particolare, dà per scontato che i livelli di spesa e quelli di entrata siano assolutamente flessibili e sincroni; viceversa, è noto come le PA siano caratterizzate da una elevata rigidità della spesa corrente e come spesso le decisioni di incremento di spesa (e i benefici in termini di consenso) possano essere facilmente assunte rinviando, anche per parecchi anni, i conseguenti inasprimenti fiscali per riportare i bilanci in equilibrio. Per questo motivo, il problema centrale è, piuttosto, quello di introdurre meccanismi in grado di rendere la spesa trasparente e controllabile a intervalli brevi; per ottenere questo, una riforma che punti seriamente alla responsabilizzazione dovrebbe passare attraverso tre tappe: a) individuare le funzioni di competenza comunale ed i Livelli Essenziali delle Prestazioni; b) fissare i costi standard delle prestazioni: il DDL per i Comuni non prevede i costi standard, bensì è basato sulla spesa standardizzata: sono due cose molte diverse, ma pare che la differenza non l'abbia colta nessuno…; c) decidere, infine, come si finanziano i LEP e come invece tutto il resto. Il percorso, invece, procede in senso inverso, e porta inevitabilmente a un vicolo cieco perché, se si parte dalle entrate: a) ciascun attore fa proposte di convenienza, in base a quanto guadagna o perde rispetto alla situazione attuale; b) l'unica soluzione "win-win" è una riforma da cui qualcuno ci guadagna ma nessuno ci perde, ma questo è inconciliabile con l'obiettivo della riduzione della pressione fiscale.
Poiché dubito che si possa tornare indietro, la scorciatoia dietro l'angolo c'è e consiste nella regionalizzazione della finanza locale, ossia il trasferimento integrale alle Regioni della funzione perequativa, attualmente di competenza statale, nei confronti delle amministrazioni locali. Se la mossa sarà questa, il "disequilibrio orizzontale" (cioè quanto ciascuna Regione perderà o guadagnerà con il federalismo) si rifletterà pesantemente sulla finanza comunale; i Comuni meridionali potranno ricevere realisticamente solo briciole dai dissestati bilanci regionali, tradendo gli obiettivi dichiarati della riforma e le rassicurazioni circa la garanzia di LEP uniformi su tutto il territorio nazionale. Dott. Francesco Faustino, Assessore al Bilancio del Comune di Mola di Bari".
Tutto è pubblicato, con l'archivio degli editoriali dei Sindaci, sul sito della Fondazione IFEL.
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