Scavi e Restauri a Hierapolis di Frigia (Pamukkale-Turchia)
Sono in partenza per la Turchia in questi giorni, in diversi gruppi, gli archeologi, i tecnici e gli studenti dell'università di Lecce che parteciperanno, da giovedì 24 luglio 2003, ai lavori della Missione Archeologica Italiana a Hierapolis, diretta dal professor Francesco D'Andria, docente di Archeologia Classica del nostro Ateneo.
Alla missione, che si concluderà alla fine di settembre, partecipano circa centotredici tra archeologi, architetti, restauratori, geologi, tecnici, geofisici, dottorandi, studenti, provenienti da università italiane (Lecce, Politecnico di Torino, Bari, Messina, Genova, Milano Cattolica, Venezia, Napoli Federico II, Roma La Sapienza), ricercatori dell'IBAM Lecce (Istituto Beni Archeologici e Monumentali), studenti di varie università turche (Ankara, Istanbul, Izmir, Denizli); circa centocinquanta tra tecnici ed operai turchi, inoltre, parteciperanno ai lavori di scavo e di restauro per un periodo di circa due mesi.
Il programma dei lavori 2003 si articolerà in diverse aree monumentali, collocate lungo il percorso di visita che collega la Porta di Frontino al teatro.Gli scavi interesseranno il cosiddetto Grande Edificio, riconosciuto come struttura termale, la necropoli, la cattedrale, la casa dei capitelli ionici con il restauro delle pitture protobizantine.
Nell'area del teatro e dell'agorà commerciale si procederà alla sistemazione generale ed allo studio dei blocchi in marmo di decorazione architettonica. Le attività di scavo si concentreranno nella zona relativa al Santuario di Apollo, il cuore religioso della città, dove lo scorso anno sono emerse le strutture dell’edificio in cui i sacerdoti del dio rendevano i responsi dell’oracolo. Al centro dell’edificio oracolare è stato scoperto il bothros, un foro che metteva in comunicazione con la grotta sottostante; questa grotta, per la presenza di esalazioni di anidride carbonica, era stata considerata dagli antichi come l’ingresso agli Inferi, il Plutoneion. Quest’anno la grotta sarà esplorata da personale con attrezzature speciali.
Le indagini archeobotaniche, geofisiche e antropologiche permetteranno di ampliare il quadro interpretativo di questa antica città. Un programma di ricognizioni permetterà di conoscere anche il territorio intorno a Hierapolis, ricchissimo di testimonianze ancora inesplorate.
Gli scavi sono finanziati dal Ministero Affari Esteri, dal Ministero dell’Università (Progetto COFIN), dall’Agenzia Spaziale Italiana ASI, dal CNR IBAM – Istituto Beni Archeologici e Monumentali Lecce, dalle Università partecipanti; alcuni contributi vengono anche da sponsor privati come la Fowa Torino.