Solo a partire dal 2002 si faranno sentire gli effetti delle nuove politiche di sviluppo che, ridurranno almeno in termini di reddito le distanze tra nord e sud. E' quanto emerge dalla ricerca previsionale, condotta dalla Scuola di specializzazione in scienze organizzative S3-Studium, in collaborazione con la Societa' per l'Imprenditorialita' giovanile (gruppo Sviluppo Italia), presentata a Bari nel corso del Forum ''Zenit 2000. Dove il Mezzogiorno?''. Secondo l'indagine, inoltre, fino al 2006 la disoccupazione giovanile diminuira' soltanto leggermente. Nei prossimi 6 anni, poi, il mezzogiorno sara' capace di costruire le premesse per uno sviluppo basato sulla valorizzazione dei suoi capitali d'arte, del patrimonio architettonico, dei centri storici, delle coste, dei parchi culturali. Nel corso dei prossimi anni - precisa ancora la ricerca - la fuga dei giovani laureati verso il nord e verso l'estero proseguira' insistentemente, ma molti di loro faranno ritorno nelle zone di provenienza per mettere a frutto la propria esperienza. Nei prossimi sei anni, inoltre, all'esportazione dei ''cervelli'' fara' da contraltare il costante ingresso di immigrati e la multirazzialita' rappresentera' una grande risorsa. (MN)