Un matrimonio tra imprenditori e sindaci sfidando la cabala. A Catania, di venerdì 17, 1.300 ospiti tra amministratori locali e dirigenti di imprese si sono ritrovati per lanciare una alleanza per lo sviluppo del Mezzogiorno. Nella Convention organizzata nella città siciliana da Confindustria e Anci, il tema più volte ribadito è stato quello che il Sud deve muoversi su quelle cose dove non ha bisogno della collaborazione ne' del Governo, nè delle parti sociali. Il consigliere incaricato di Confindustria Antonio D'Amato, da una parte e il Presidente dell'Anci, Enzo Bianco, dall'altra, hanno mostrato di avere un piano comune di interventi per lo sviluppo del Sud. (MN)In particolare, hanno chiesto insieme una coerenza del Governo circa gli aiuti fiscali alle imprese del Mezzogiorno; uno sportello unico piu' funzionale; procedure piu' snelle per sbloccare immediatamente gli investimenti; aziendalizzazione delle pubbliche amministrazioni; manutenzione e risanamento delle aree urbane. ''Sfatiamo l'equivoco - ha detto D'Amato - che ci propone un Sud non interessato al Sud. L'alleanza che proponiamo oggi e' per produrre lo sviluppo a partire dal territorio''. Il rappresentante di Confindustria ha sottolineato l'importanza della manifestazione di oggi che sancisce ''il coraggio da parte di imprenditori e amministratori di assumersi le proprie responsabilita' manifestando una forte volonta' a fare di piu'''. Il Mezzogiorno non va in vacanza, e' per questo D'Amato ha chiesto un immediato confronto (''prima della pausa estiva'') delle proposte fatte al tavolo quadrangolare di Palazzo Chigi. ''Abbiamo voluto quel tavolo - ha sottolineato D'Amato - e vogliamo che ora funzioni. Si deve fare una verifica su quello che esiste gia' e su quello che manca''. Dal canto suo il sindaco di Catania Bianco ha detto che le proposte della Confindustria e dei sindaci ''si conciliano in grandissima parte''. In particolare quelle sulla incentivazione fiscale per le imprese del Mezzogiorno. ''In Italia - ha sottolineato Bianco - c'e' una grossa confusione in materia di incentivi. Nei miei giri anche all'estero se potessi dire che c'e', per esempio, la detassazione sugli utili reinvestiti impiegherei 10 secondi per spiegare ai miei interlocutori quale e' la politica d'incentivi nel nostro Paese''.