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Data: 15/05/2008 - Ora: 08:56
Categoria:
Cronaca
In definitiva il Comitato chiede in primo luogo acqua potabile "vera" e in seconda istanza uno sconto serio sui costi in bolletta (che secondo alcuni calcoli dovrebbe arrivare fino al 70%)
I cittadini di Melendugno sono decisi nell'azione contro l'Acuqdotto pugliese e sono convinti che contestare le bollette dell'acqua possa portare alla soluzione del problema dell'acqua rossa che sgorga dai loro rubinetti. Questo il tema dell'incontro-dibattito organizzato martedì 13 maggio dal Comitato no-acquarossa, presso la Sala Convegni della Scuola Media. Sono intervenuti l'Avv. Nicola Saracino, responsabile provinciale di FEDERCONSUMATORI e il Prof. Franco Candido, coordinatore del Comitato No Acqua rossa; erano presenti in sala anche il Sindaco di Melendugno, Avv. Roberto Felline e numerosi cittadini.
"I risultati del sondaggio che abbiamo presentato in questa sala l'anno scorso" ha detto Il prof. Candido, "hanno rivelato che a Melendugno il 95% dei cittadini non consuma l'acqua di rubinetto. Sono state tante le occasioni che hanno dimostrato la cattiva qualità dell'acqua distribuita da AQP che i cittadini la percepiscono ormai come un pericolo per la propria salute. Questa situazione è stata provocata unicamente dall'Acquedotto Pugliese, che nonostante le proteste che venivano dal Comitato e dai liberi cittadini, ha continuato ad opporre un muro di gomma contro cui tutte le segnalazioni e le lamentele degli utenti sono rimbalzate. Né i politici locali e regionali hanno fatto alcunché in quattro anni per modificare la situazione. Il tardivo incontro pubblico di giovedì prossimo, organizzato dall'Amministrazione Comunale di Melendugno a supporto della qualità dell'acqua pubblica, sostenuta da AQP, giunge in ritardo di quattro anni. Avrebbe invece fatto piacere ai melendugnesi che i politici avessero sponsorizzato e promosso presso i dirigenti dell'azienda acquadottistica il rinnovo totale delle condutture che, finora, soltanto il Comitato no acquarossa e i cittadini hanno richiesto a gran voce."
Dopo la proiezione di un filmato, in cui è stata messo in evidenza che i melendugnesi pagano l'acqua tre volte di più dei milanesi, con la differenza che l'acqua dei lombardi è di indubbia qualità, Franco Candido ha dimostrato che l'eccessivo costo addebitato in bolletta da AQP è dovuto all'acqua non conforme alla legge che distribuisce l'acquedotto pugliese che, molto spesso, gli utenti sono costretti a schiarire con un anomalo spreco di acqua, che viene addebitato in bolletta come eccedenza e calcolata con quattro diverse tariffe a costi straordinariamente crescenti.
Per questo motivo, come ha sottolineato anche l'Avv. Saracino di FEDERCONSUMATORI, la Contestazione delle bollette diventa un mezzo sacrosanto per protestare contro questo iniquo trattamento che non tiene conto dell'immane spreco di acqua dovuto alla necessità di schiarire il liquido rosso che viene erogato dallo stesso Acquedotto Pugliese in orari e in quantità imprevedibili. Pertanto sulle fatture inviate da AQP gli utenti, d'ora in poi, pagheranno soltanto i costi fissi e la tariffa T1, quella minima, la sola che non prevede eccedenza di acqua, mentre contesteranno i costi derivanti dalle eccedenze T1, T2 e T3 che rappresentano un profitto a vantaggio dell'Azienda di cui gli utenti non hanno alcuna colpa.
"Questa strategia ci eviterà di cadere nella trappola della "morosità" che noi respingiamo a priori in quanto cittadini onesti e rispettosi delle leggi!" afferma con forza il coordinatore del Comitato. "Noi intendiamo pagare tutto quello che consumiamo e nulla più. Le eccedenze derivano dal mancato rispetto del contratto da parte di AQP in cui è scritto chiaramente che l'Azienda deve fornire agli utenti acqua salubre e pulita, inodore, insapore e soprattutto incolore sempre e comunque! Non possiamo accettare che l'Azienda pretenda da noi il rispetto del contratto mentre essa per prima è inadempiente. E dico ciò forte del fatto che lo stesso Sindaco di Melendugno, costretto dalle analisi dell'acqua dall'ASL Lecce, effettuate su nostra segnalazione, a conferma della bontà delle nostre tesi, ha emanato ben quattro Ordinanze di divieto d'uso in altrettante vie cittadine che sono rimaste in vigore per oltre un mese."
In definitiva il Comitato chiede in primo luogo acqua potabile "vera" e in seconda istanza uno sconto serio sui costi in bolletta (che secondo alcuni calcoli dovrebbe arrivare fino al 70%) per effetto delle eccedenze dovute all'azione di schiarimento dell'acqua che moltissimi cittadini sono spesso costretti ad effettuare, almeno fin quando le condizioni di potabilità dell'acqua distribuita da AQP non saranno ripristinate. E ciò avverrà soltanto quando tutte le condutture del sistema idrico cittadino saranno sottoposte ad un completo e serio rinnovamento.
Candido, poi, riferendosi ai risultati ottenuti dal Comitato, ha messo in rilievo con soddisfazione che dopo la raccolta di firme e le due Petizioni al Parlamento Europeo, dopo gli avvisi di garanzia inviati dalla Procura di Lecce ad un alto dirigente dell'Acquedotto pugliese, ad uno della ASL di Lecce e al Sindaco di Melendugno, dopo la recente comparsa delle autobotti e le decine di contestazioni già presentate da numerosi utenti, l'AQP ha capito, anche grazie all'aiuto delle "Iene" di Italia Uno, che è necessario avviare un discorso serio con i cittadini e ha deciso di inviare il suo massimo rappresentante per cominciare a risolvere il problema. "Ci aspettiamo una seria assunzione di responsabilità da parte dell'Amministratore Unico, non chiacchiere!" sottolinea Candido. "Se Monteforte verrà a raccontarci che la qualità dell'acqua di Melendugno è migliore dell'acqua minerale e conforme agli standards stabiliti dalla legge, può fare a meno di farsi tanta strada! A nulla serve, infatti, dichiarare che l'acqua è potabile se poi vi sono ormai tante prove che dimostrano il contrario e che inducono i cittadini a percepirla come dannosa per la salute! La qualità dell'acqua erogata dall'acquedotto pugliese a Melendugno non è per nessun motivo accettabile da parte di nessun essere umano".
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