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Melendugno, aperta un'inchiesta sull'acqua rossa dei rubinetti

Data: 24/09/2008 - Ora: 12:53
Categoria: Cronaca

Nel 2007 anche la ASL di Lecce proponeva "di voler emettere, a titolo precauzionale, un provvedimento teso a limitare il consumo di acqua, relativamente al suo uso potabile

Aperta un'inchesta da parte delle Procura di Lecce sul fenomeno dell'acqua rossa di Melendugno. E' ormai da molto tempo che il problema si protrae senza che nessuno - tra le istituzioni preposte - abbia preso la situazione in mano e cercare di porvi rimedio. E' ormai da troppo tempo che gli abitanti di Melendugno protestano contro un servizio negato e per il quale pagano. Sono stati creati siti Internet e comitati per l'iniziativa "No acqua rossa" ma pare che la loro voce da sola non basti. Anche la televisione ha denunciato questo disservizio ma nulla è cambiato. L'Acquedotto Pugliese si difende dicendo" che la colpa è degli abitanti e dei loro impianti idrici per la presenza di filtri ove non é periodicamente effettuata la manutenzione ordinaria, serbatoi delle autoclavi in cattivo stato di conservazione". Una risposta che incita gli abitanti a riporre l'ascia di guerra. Ma come si può fingere che il problema non ci sia se a rischio è la salute dei cittadini. Infatti numerosi sono stati i test eseguiti a partire dal 2006 , i quali su 33 campioni di acqua in 33 abitazioni , 14 rilevavano un 'eccessiva presenza di ferro. Nel 2007 anche la ASL di Lecce proponeva "di voler emettere, a titolo precauzionale, un provvedimento teso a limitare il consumo di acqua, relativamente al suo uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande o per altri usi domestici per l' incertezza della salubrità e dell'igienicità dell'acqua distribuita".

"Occorrono maggiori delucidazioni sulla situazione e sul perché l'AQP e la Regione
Puglia non risolavano un problema che è ormai emergenza date le numerose richieste
fatte dall'Amministrazione Comunale" - afferma Ivano Giacomelli - il Segretario
Nazionale di CODICI.

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