Le autorità marocchine hanno liberato ieri sera diciassette prigionieri politici, tutti membri di organizzazioni integraliste islamiche, dal penitenziario Oukacha di Casablanca. Lo hanno rivelato familiari dei detenuti. Secondo fonti credibili, altri due prigionieri politici, condannati nel 1991 per le loro opinioni di sinistra, sono stati scarcerati da una prigione di Fez. Ieri le autorità avevano annunciato l'imminente liberazione di un totale di ventotto prigionieri politici. Secondo dati ufficiali, dopo la loro liberazione non esisterà più un solo detenuto politico nelle carceri marocchine. Ieri in una conferenza stampa il presidente del Consiglio consultivo dei diritti dell'uomo (Ccdh,organismo riconosciuto dallo stato), Driss Dahak, aveva detto che resteranno in carcere altri venti detenuti, implicati in assassini politici. (FM)

Alcuni di questi sono in carcere dal 1975 per aver assassinato Omar Ben Jelloun, uno dei maggiori dirigenti del partito socialista attualmente al potere.

Dahak aveva ammesso che cinquantasei dei centododici 'desaparecidos' nel ventennio 1960-1980 sono morti.

La lista ufficiali dgli scomparsi non coincide però con quelle presentate dalle organizzioni non governative sui diritti umani, secondo le quali i desaparecidos in Marocco sono più di cinquecento.