I consiglieri dell'Udr Pino Ricci e del Cdu Amedeo Ciccanti invitano i consigli comunali a dare ''interpretazioni chiare e non ambigue'' della famiglia, pur non condividendo "in maniera assoluta" la legge sulla famiglia approvata nei giorni scorsi dal consiglio regionale delle Marche, perché ''riduce e umilia la famiglia a semplice stampella assistenziale dello Stato e della Regione per l'erogazione di servizi sociali''. Il riferimento è all'articolo 1 della legge, che, se interpretato in modo estensivo, secondo gli esponenti dell'Udr e del Cdu, spalancherebbe le porte ''a qualsiasi forma di convivenza''. Nella bozza del documento si fa riferimento al fatto che i Comuni dovranno accogliere e selezionare le domande per gli interventi previsti dalla legge e formulare graduatorie per i contributi alle famiglie e si parla ''diverse interpretazioni possibili'' per l'articolo 1. Il testo impegna quindi sindaco e Giunta a individuare e interpretare come famiglie "esclusivamente quelle fondate sul matrimonio o costituite da persone legate da vincoli di parentela o affinità". (FM)