Il consiglio regionale delle Marche ha approvato ieri la Proposta di legge numero 321, ad iniziativa della Giunta, che modifica il regime dei tributi speciali per il deposito in discarica dei rifuti solidi. Col nuovo testo, dall'1 gennaio 1999 passa da 5 a 10 lire al chilogrammo l'imposta per i rifiuti del settore minerario, estrattivo, lapideo e metallurgico; viene determinata in 10 lire al chilogrammo quella per i rifiuti speciali derivanti da operazioni autorizzate d'inertizzazione e in 20 lire al chilogrammo quella per i rifiuti inerti da attività edilizia; sale da 10 a 15 lire al chilogrammo l'imposta per gli altri rifiuti speciali e da 20 a 30 lire al chilogrammo quella per i restanti tipi di rifiuti. (FM)

Sono previsti incentivi per i trattamenti diversi dal semplice conferimento in discarica: per i rifiuti smaltiti in impianti di incenerimento e per quelli sottoposti a selezione meccanica, stabilizzazione o compostaggio si pagherà un'imposta di 6 lire al chilogrammo, pari al 20 per cento; per gli scarti e i sovvalli di impianti di selezione, riciclaggio e compostaggio, con recupero di materia, si pagheranno 1,5 oppure 3 lire al chilogrammi a seconda se lo smaltimento avverrà in discariche di prima o seconda categoria. Nella relazione il consigliere Andrea Ricci (Prc) ha rilevato che l'obiettivo della legge è d'incentivare il trattamento dei rifiuti da smaltire e il riciclaggio dei materiali. Il maggior gettito servirà ad interventi di natura ambientale.

Un giudizio negativo è stato espresso da Marucci (An), secondo cui ''l'imposizione fiscale sui rifiuti aumenta del 50 per cento'' e i maggiori introiti, calcolati in circa sette miliardi, ''servono piuttosto alla regione per le sue difficoltà di bilancio, per coprire altre spese. i nuovi aggravi peseranno sulle società di gestione che si rifaranno sui cittadini''. Contrario anche Pupo (Fi), per cui solo in provincia di Macerata ci sarà ''un maggiore prelievo di 1,7 miliardi: come al solito un problema che riguarda i cittadini viene affrontato con aggravi fiscali, non con azioni propositive ma con prelievi di denaro''. Secondo vari esponenti della maggioranza, tra cui D' Angelo (Verdi), ancora Andrea Ricci e il vicepresidente della giunta Berionni, la leva fiscale viene invece usata per promuovere ''un meccanismo virtuoso che modifichi i comportamenti di chi smaltisce i rifiuti'' e che introduca ''una nuova cultura nella produzione dei rifiuti, con operazioni come la raccolta differenziata e il riciclaggio''. L'assessore all'ambiente Mentrasti ha sostenuto che ''le modifiche si inseriscono in una strategia più complessiva'' e che comunque ''non colpiranno chi fa raccolta differenziata'', rappresentando così uno stimolo ad ''una minor produzione di rifiuti''. Gasperi (An) ha invece parlato di ''un pasticcio, che dimostra l'incapacità della giunta ad amministrare''. A favore della legge hanno vitato tutti i gruppi di maggioranza.