Spiegate le ragioni del malcontento
Illustrate al Presidente del Consiglio e alla conferenza dei Capigruppo consiliari la piattaforma rivendicativa e la strategia programmatica dell'organizzazione "Ministro, giù le mani dalla qualità italiana". E' lo slogan della manifestazione organizzata dalla Coldiretti, l'11 luglio prossimo a Bologna, per difendere i primati dell'agroalimentare italiano e con essi la salute dei cittadini, la qualità dell'ambiente e il reddito delle imprese agricole. Massiccia la partecipazione della Puglia alla manifestazione più grande promossa dagli imprenditori agricoli negli ultimi anni. La piattaforma rivendicativa è stata illustrata stamani dal Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, accompagnato dai quadri dirigenti regionali, al Presidente del Consiglio regionale, Pietro Pepe, e ai Capigruppo consiliari - presenti Zullo (Italia di Mezzo), Santaniello (Movimento per le Autonomie), Stèfano (Margherita), Saccomanno (AN), Sannicandro (Rifondazione Comunista), Potì (Socialisti Autonomisti), Visaggio (Nuovo PSI), Lonigro (SDI), Surico (Gruppo Misto), Damone (Puglia Prima di Tutto), Maniglio e Ventricelli (Democratici di Sinistra), Giampaolo (Primavera Pugliese), Palese (Forza Italia), De Leonardis (Udeur), Lomelo (Verdi). Dalla contestata richiesta di avvio della sperimentazione all'aperto prevista dai protocolli tecnici per il rilascio nell'ambiente di OGM, inviata l'8 maggio scorso dal Ministero delle Politiche Agricole al Ministero dell'Ambiente, all'approccio negoziale debole e incoerente del Ministro che ha determinato un risultato fortemente negativo per il nostro Paese in merito alla riforma di mercato dell'ortofrutta approvata in Lussemburgo, al decreto sull'etichettatura obbligatoria dell'origine dell'olio extravergine pugliese che il Ministro si era impegnato ad emanare e che, invece, è restato inspiegabilmente chiuso in qualche cassetto del dicastero. Numerose le ragioni di una protesta che intende coinvolgere istituzioni, consumatori e società civile in un progetto che porti alla necessaria inversione di tendenza della politica agricola. La Coldiretti Puglia ha chiesto, dunque, che nel prossimo Consiglio regionale venga presentato un apposito ordine del giorno di sostegno alla strategia programmatica della Coldiretti. "Il maldestro tentativo di cancellare - ha detto il Presidente Salcuni - la legge sull'obbligo di indicare in etichetta l'origine degli alimenti per favorire le importazioni, il via libera all'invecchiamento artificiale del vino con i trucioli e la proposta di sperimentare gli OGM nei nostri prodotti base dell'agroalimentare, sono solo gli ultimi esempi delle decisioni assunte dal Ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro, sul quale gravano anche le pesanti responsabilità dei ritardi nell'attuazione di praticamente tutte le misure previste in finanziaria per il settore. Le sue "non scelte", la sua manifesta non volontà - ha incalzato Salcuni - di portare in Europa la stagione del consumo responsabile (facendo rimanere in piedi una regolamentazione europea dettata da 'discutibili' e - successivamente 'discusse' - lobbies), la sua non volontà di contrastare la rendita e gli interessi di alcuni grandi soggetti dell'industria agroalimentare - segnalerebbero invece che De Castro ha messo in atto un'autentica inversione di tendenza di quel percorso innovativo che noi della Coldiretti abbiamo fortemente contribuito a disegnare e avviare in Italia e in Europa". E sempre e solo sul Ministro De Castro gravano le pesanti responsabilità dei ritardi che stanno facendo perdere opportunità alle imprese agricole e ai cittadini. Nei cassetti sono ancora fermi dal decreto per le nuove società agricole a quello per la gestione assicurativa delle calamità atmosferiche e per le crisi di mercato, dalla vendita diretta degli agricoltori alle intese di filiera fino al mancato sviluppo delle energie pulite dalla campagna necessarie per contrastare i cambiamenti climatici, diversificare le fonti di approvvigionamento e alleggerire il peso delle bollette su tutti i cittadini. Pertanto, la Coldiretti chiede che i rappresentanti delle forze politiche e istituzionali, cui i territori hanno dato mandato di governo, facciano sentire la loro voce e creino fin d'ora occasioni di ascolto e di interlocuzione. L'obiettivo è di dare risposta a temi che sono da lungo tempo in agenda, questioni cardine che consentono di mantenere la produzione agricola italiana a livelli di indiscusso primato europeo, sia sotto il profilo del valore economico realizzato, che sotto il profilo dell'innovativo patto fra consumatori, territori, produttori.