Alcune malattie infettive che in Europa sembravano scomparse da decenni sono tornate a manifestarsi dal 1990 in poi in una situazione resa più pericolosa per il diffondersi di microbi resistenti agli antibiotici. Il preoccupante fenomeno si è registrato soprattutto nei paesi dell'ex impero sovietico, ma - rileva l'ufficio regionale europeo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) in un rapporto presentato oggi a Copenaghen - i germi non rispettano i confini. Quindi c'è il rischio che queste malattie si diffondano ad Ovest del continente. E' il caso dell'epidemia di difterite cominciata nel 1990 nelle repubbliche ex sovietiche: centocinquantamila casi di cui quattromila mortali, equivalenti al 90 per cento dei casi riportati in tutto il mondo fra il 1990 e il 1995. (FM)

Da quell'area la difterite si è propagata e sono stati registrati casi in Finlandia, Germania, Norvegia, Polonia e in altri paesi europei. Nelle repubbliche ex sovietiche c'è stato anche un drammatico aumento dell'incidenza della sifilide e delle altre malattie trasmesse per via sessuale. Nel 1996 ci sono stati 221,35 nuovi casi di sifilide ogni centomila abitanti. Un numero impressionante comparato alla diffusione nei paesi dell'Unione europea, che è stata di 1,57 nuovi casi.