Erano pronti a salire su un treno e raggiungere forse la stazione ferroviaria leccese per altra destinazione, i due albanesi che questa mattina, all’alba sono stati fermati dai carabinieri della compagnia di Maglie, nei pressi della stazione ferroviaria di Corigliano d’Otranto. Si tratta dei due degli otto profughi che ieri pomeriggio erano riusciti a scavalcare la recinzione e a fuggire dal centro d’accoglienza "Don Tonino Bello" dove erano stati condotti l’altra notte dopo il tragico sbarco.
Facevano infatti parte del folto gruppo di albanesi, 45, che al largo del Canale d’ Otranto, con un mare in tempesta, a bordo di uno scafo, avevano preso letteralmente d’assalto un mercantile greco per l’impossibilità di sbarcare lungo la costa salentina.
Dalla nave poi, erano stati trasbordati con l’ausilio della Polizia di Frontiera e della Capitaneria di Porto a bordo di una motovedetta che li aveva condotti a terra ed accompagnati nel vicino centro d’accoglienza per le prime cure.
Oggi intanto, sono riprese da parte della Polmare, dopo lo stop di ieri, dovuto alle pessime condizioni del tempo, le ricerche dei due profughi che nelle fasi di trasbordo erano caduti nelle gelide acque dell’Adriatico.
Con ogni probabilità sarà difficile il loro recupero, il mare in tempesta di questi giorni potrebbe averli infatti trasportati lontano. E, come già in altre occasioni è accaduto, potrebbe essere lo stesso mare a restituirli.