Riceviamo e pubblichiamo la lettera del sindaco di specchia on. Antonio Specchia e presidente Anci Puglia
Lecce è una realtà per molti versi ancora inesplorata, con enormi potenzialità di sviluppo, minacciata costantemente dal rischio che questo sviluppo non sia più "sostenibile", che venga svilita la sua immagine ancora immacolata in nome di un’ipotetica crescita non coerente con la vocazione espressa da questo territorio.
Amo la mia terra come tutti i salentini e ho il solo desiderio di vederla ricca e fiorente, di vedere tornare i tanti giovani andati via, grazie alle nuove opportunità che noi genitori, politici, amministratori, riusciremo a creare per loro. I giovani sono curiosi e per natura sono attratti da ciò che ritengono essere in quel momento "l’ombelico del mondo": il mio sogno è che la nostra terra diventi esattamente questo, ma senza perdere le caratteristiche che da sempre la contraddistinguono.
Sviluppo e conservazione sono stati per molti anni considerati concetti antitetici, intendendo i più che per ottenere il primo fosse necessario sacrificare il secondo in nome del cemento, delle infrastrutture, delle fabbriche.
Oggi sappiamo che non è così e che proprio questo errore di prospettiva ha provocato tanti danni soprattutto nel nostro splendido Sud.
Ma la nostra Provincia è ancora in larga misura intatta, vuoi per posizione decentrata, vuoi per mancanza di risorse, ed oggi la vera sfida è arrivare alla serie A senza artifici contabili, senza scheletri nell’armadio, valorizzando i nostri talenti, proprio come fa la nostra squadra di calcio.
È per questo motivo che credo che ancora questo Paese debba riflettere su cosa sia e quale ruolo debba avere la Provincia nel contesto istituzionale.
Se gli stessi partiti politici che vivono ogni giorno sulla loro pelle il federalismo esprimono candidati di partito, allora vuol dire che proprio nessuno riesce a fare quello sforzo di immaginazione – che dovrebbe essere proprio della politica – che consente di avere la "visione" della direzione in cui stiamo andando.
Forse qualcuno addirittura pensa alla Provincia come un Ente inutile, magari come un parcheggio di lusso, e il dubbio è che proprio tra i partiti locali ci sia questa triste convinzione.
La Provincia è cura dell’ambiente, sviluppo dell’occupazione, promozione e sviluppo del territorio, sostegno ai Comuni: essa è prima di tutto un Ente locale e questo significa che va "amministrata" da chi si intende di amministrazione, da chi conosce la macchina, da chi frequenta le piazze, da chi sa toccare i tasti giusti per comporre quella melodia magica di sapori, di odori, di musiche e danze che tanto rende attraente questo nostro mondo.
L’appello di Don Sturzo del 1919, era rivolto "A tutti gli uomini liberi e forti". Credo che oggi il progresso scientifico e culturale raggiunto ci consenta di rivolgerci agli uomini, alle donne, ai liberi e a coloro che si ritengono sotto il giogo di altri, ai forti e ai deboli, a chiunque ritiene di poter contribuire allo sviluppo sostenibile di questa nostra terra: per immaginare tutti insieme un futuro per i nostri figli, per i nostri nipoti, per questo sole, per questo mare, e gli ulivi e i muretti a secco e questa macchia che ci resta dentro e che ci intenerisce il cuore ogni volta che siamo lontano.
Con questa nuova consapevolezza e con questa visione nel cuore potremo rimboccarci ancora una volta le maniche e realizzare il nostro sogno.
Avremo certamente bisogno di aiuto, ma i partiti non hanno molto da insegnarci in fatto di amministrazione: avremo bisogno di cervelli, di esperti di fama internazionale che amano la nostra terra e siano disposti a lavorare al nostro fianco e contribuire a creare il mito del Salento.
Ci sono e sono pronti a farlo: noi siamo pronti ad accettare la sfida.
Autore: On. Antonio Lia Presidente ANCI Puglia e Sindaco d