Riceviamo e pubblichiamo una lettera del Sign. Antonio Peragine, presidente del C.R.A.T.E., Centro Regionale assistenza e Tutela degli Emigranti
Preg.mo Sig. Presidente,
ho letto spesso negli ultimi giorni alcuni articoli riportanti la situazione in cui versano le imprese, non solo baresi, chiamate a confrontarsi con la concorrenza cinese.
Molti Paesi, nel mondo, ricercano i nostri prodotti, la nostra tecnologia e spesso chiedono anche il nostro intervento, affinché sia di sostegno al miglioramento delle proprie condizioni economiche….
….ma la nostra risposta qual è?
Non di rado quella di voltare le spalle….quasi disinteressati…
Nel corso della Quarta Conferenza Regionale dell’Emigrazione, alla presenza di imprenditori italiani ed esteri, in qualità di Presidente del C.R.A.T.E. - Centro Regionale Assistenza e Tutela degli Emigranti- nel mio intervento, affermai che "la Puglia è ricca di commercianti, ma povera di imprenditori..."
Vi porto alcune esempi di esperienze personali dirette, piuttosto recenti, che hanno incrementato quelle mie convinzioni.
Dalla nostra delegazione del CRATE degli Emigrati Arabi abbiamo avuto richiesta di contattare alcune imprese edili, di determinate dimensioni, perchè si adoperassero nell’Emirato di Dubai.
L’intervento doveva essere mirato alla realizzazione, immediata, di due edifici con circa 60 appartamenti e, successiva, di strade, autostrade e ponti.
Nell’idea di favorire la promozione della Puglia nel mondo, ho tempestivamente interpellato un rappresentante degli industriali di Bari…..e con profonda delusione, ho incamerato un secco "non disponiamo di imprese per queste grosse opere, è un lavoro da fare a trattativa privata e non a pubblica gara internazionale."
Episodi deludenti di questo tipo li ho registrati nel corso degli anni, soprattutto in considerazione dell’attività di volontariato che svolgo da vent’anni nel campo dell’emigrazione ed immigrazione….
La sincera amarezza nasce dal constatare come una fetta della Puglia non sia, ancora oggi, pronta ad un confronto diretto con il mondo…., poiché non vedo nessuna manifestazione di apertura alle "provocazioni" lanciate dall’Europa….
Nel 2002 strinsi, sempre per conto del Centro che rappresento, accordi con la Fiera del Levante, finalizzati ad invitare Paesi Esteri, Sud Americani e dell’Est Europa a partecipare alla Borsa Affari della Campionaria di Settembre scorso.
A questa avrebbero dovuto partecipare gli Enti Statali dei Paesi invitati, accompagnati dai loro imprenditori, per creare un meeting costruttivo con i nostri.
In molti, tra cui la Romania, Cuba e la Bolivia, aderirono al programma, ma, mutato il dirigente dell‘Ufficio Estero, non si ritenne opportuno dar seguito all’iniziativa presa.
Mi chiesi, allora, se la nostra Fiera del Levante, finanziata dagli Enti pubblici, non avrebbe dovuto essere interessata a promuovere o sposare progetti di quel calibro….
Altrettanto spesso mi sono ritrovato ad ascoltare amare confessioni di imprenditori locali che, pur volenterosi, hanno perso, strada facendo, l’ottimismo, perché prima ancora di confrontarsi con un mercato estero aggressivo, come quello cinese, si sono dovuti "scontrare" con la "chiusura mentale" di taluni loro colleghi……, che hanno rifiutato, senza possibilità alcuna di ripensamento, di organizzarsi in consorzi, utili per consolidare e potenziare le loro risorse.
La concorrenza in primis si vince con una saggia strategia d’impresa, con un’attenta allocazione delle risorse, con il lavoro di squadra…prima ancora che con la competitività nei prezzi…
A mio modesto avviso, se dalla nostra abbiamo già tecnologia e now haw, la cooperazione è rimasto l’ultimo segmento nella retta di riduzione dei costi…. orientata nel senso di una maggiore competitività...
Pur cercando di comprendere le motivazioni che spingono taluni a dare risposte negative a priori…..ritengo che il "timore del rischio" rappresenti un forte empasse, che deve essere necessariamente rimosso.
E’ chiaro che un ruolo importante in questa partita è giocato dagli Enti pubblici, che devono essere in grado di organizzare i propri uffici con funzionari capaci, non faziosi e, soprattutto, non "ottusi"…..nel preferire l’isolamento all’apertura….., scommettendo solo su se stessi….
Perché non riusciamo a dimostrare il coraggio di unire le forze, senza riserve, superando anche le preoccupazioni legate ai rapporti con i soci…..?!
La CINA, al pari di qualunque altro Paese, incuterà paura nella misura in cui noi continueremo ad aver timore di investire su noi stessi….. con l’aiuto degli altri...
Cordiali saluti
Dr. Antonio Peragine
Presidente del C.R.A.T.E.
-Centro Regionale assistenza e Tutela degli Emigranti-
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