Riceviamo e pubblichiamo
In seguito all’incontro tenutosi il 28/12/2005, presso la sede della Regione Puglia con l’Assessore della Sanità Alberto Tedesco e l’Assessore del Lavoro Marco Barbieri, i rappresentanti dei lavoratori in esercizio presso le AA.UU.SS.LL, LE /1 e LE/2, coordinati dalla sigla del Sindacato COBAS Sanità PUGLIA, fanno il punto della situazione, ovvero 18 buone ragioni per stabilizzare gli infermieri precari:
1.da circa 4 anni le suddette Aziende conferiscono incarichi agli stessi precari in modo continuato e confermandoli sempre negli stessi reparti;
2.la carenza di personale infermieristico è diventata tale che nel 2004 e nel 2005 le Aziende LE/1 e LE/2 sono state costrette ad assumere a tempo determinato (solo 6 mesi) infermieri appena laureati al di fuori delle graduatorie legali di avviso pubblico per incarico (con chiamate dirette e nominative);
3.qualche lavoratore precario ha dovuto subire ulteriori gravi disagi per le irregolarità che la A.U.S.L. LE/2 ha commesso nel conferimento di alcuni incarichi;
4.negli ultimi 10 anni si è ricorso solo alla mobilità per coprire i posti vacanti di infermiere professionale;
5. i concorsi banditi dopo ogni avviso di mobilità, negli anni precedenti, (a volte con la richiesta di pagamento per le spese concorsuali) non sono mai stati espletati;
6.la legge Regionale del 12/ago/2005 impedisce di occupare con la
mobilità i posti occupati da infermieri incaricati;
7.Vi è un’oggettiva ed attuale difficoltà di bandire concorsi per
contenziosi legali presenti sulla A.U.S.L LE/1;
8.la vacanza posti di infermiere presso le A.U.S.L. LE/1 e LE/2 è notevole
come si evince dalla delibera n.ro 1034 del 22/03/2005 con i dati
aggiornati all’anno 2004;
9.gli infermieri precari sono stati assegnati, per la maggior parte
ai centri altamente specializzati, raggiungendo un elevato livello
di professionalità;
10. va considerato che il permanere, attraverso gli anni nel servizio
iniziato con contratto a tempo determinato più volte rinnovati
senza soluzione di continuo, ha creato negli interessati forti
aspettative;
11. le Aziende in questione hanno investito soldi nella educazione
continua in medicina ( ECM ) del personale precario facendo
corsi specifici di aggiornamento;
12. l’infermiere precario è già parte integrante della spesa pubblica
nel budget della sanità;
13. vi è una probabile difficoltà nell’espletamento delle prove concorsuali per la richiesta della conoscenza di apparecchiature e programmi informatici e di una lingua straniera;
conoscenza che un lavoratore precario diplomatosi 15 anni fa,
potrebbe non avere avuto il tempo di affinare e quindi creare notevoli differenze tra "vecchi" infermieri e neolaureati.
14. la condivisione della Giunta Regionale per il progetto di ricerca comparata condotta dall’Università di Foggia " TUTELA DEI
LAVORATORI PRECARI NEI PAESI DELL’UNIONE EUROPEA" ;
15. le varie dichiarazioni di consenso sulla stabilizzazione rilasciate ai giornalisti dalle autorità di rilievo che compongono l’attuale governo Regionale;
16. lo scarso interesse che abbiamo scaturito nelle parti sociali UIL - CGIL-CISL per la nostra stabilizzazione;
17. la stabilizzazione già effettuata in Puglia dei 2500 ausiliari precari, dei 150 lavoratori LSU e del personale delle CCR;
18. L’articolo 5 del D. Lgs 6 settembre 2001 n. 368 in materia di
attuazione della direttiva 1999/70/CE relativa all’accordo quadro
sul lavoro a tempo determinato, che statuisce il principio secondo
il quale rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato nel
caso di due assunzioni successive a termine, senza alcuna soluzione di continuità ovvero entro un periodo di 10 o 20 giorni dalla data di scadenza;
Considerata la sensibilità di questa Amministrazione nei confronti del precariato e consapevoli che avete ereditato una situazione difficilissima ed ingarbugliata, ci auguriamo che le nostre aspettative di elettorato attivo non siano disattese alla luce delle prossime elezioni politiche.
Vorremmo che nell’ultimo capitolo di questa storia si scrivesse che la nostra e la vostra ideologia politica, al di là di ogni dubbio, ha prevalso sulla consuetudine truffaldina del clientelismo.
Infine, perché negli anni futuri la pubblica amministrazione non abusi ancora dei contratti a termine e perché la scelta (obbligata da problemi di famiglia, di salute, di studio ecc.) di restare in Puglia non diventi un atto discriminatorio nei nostri confronti.
C H I E D I A M O
un atto coraggioso e controcorrente ma in linea con le direttive della Comunità Europea ( di cui facciamo parte !! ) ovvero la conversione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato sulla base del Dlg. 368/2001.
Tutto ciò è già accaduto al Policlinico Umberto I di Roma dove, dal
2001, n.ro 360 infermieri ( ex precari) lavorano con una serenità che noi non abbiamo!
Perché non aiutare "150" infermieri leccesi che hanno i requisiti previsti dal Dlg 368/2001 (art.5)?
Esistono delle interrogazioni di Euro-parlamentari sulla materia che
a nostro giudizio è in costante evoluzione.
Quale giudice italiano o europeo, quale corte potrà mai dire che il governatore VENDOLA ed i suoi collaboratori hanno sbagliato e che non dovevano dare dignità a questi lavoratori ed alle loro famiglie ?
Ringraziandola per l’attenzione le auguriamo un felice anno nuovo e la invitiamo al nostro prossimo incontro ,che si terrà a metà gennaio, con gli assessori Tedesco e Barbieri.