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Legambiente risponde alle accuse del sindaco di Porto Cesareo

Data: 12/07/2003 - Ora: 08:03
Categoria: Politica

"Il sindaco meriterebbe una bandiera nera la settimana!"

E' giunta la lettera di risposta alle critiche mosse dal primo cittadino di Porto Cesareo riguardanti la bandiera nera conferita alla cittadina salentina da Legambiente. "Il problema di apparente incongruenza - scrive Legambiente - tra il giudizio sulla realtà di Porto Cesareo espresso da Legambiente e quello sostenuto a gran voce dal sindaco Fanizza è in realtà un problema di punti visuali: mentre l’amministrazione della cittadina ionica continua a guardare il mare, indubitabilmente azzurro nonostante le fogne che vi versano direttamente ed indirettamente gli scarichi di decine di migliaia di presenze estive, noi ambientalisti ci ostiniamo a guardare verso la terraferma, che è l’ambito di territorio su cui questa amministrazione può vantare meriti, avendone responsabilità gestionale. E qui concordiamo col buon Fanizza: è ingiusto assegnare una bandiera nera all’Amministrazione Comunale di Porto Cesareo. Bisognerebbe assegnargliene una alla settimana! Una per la darsena autorizzata in un tratto di mare (La Strea) da sempre zona di ripopolamento ittico, dove a tal fine ab antiquo i capi barca si autoimponevano il fermo biologico; inoltre è a ridosso della zona A (a tutela integrale) del parco marino, ed è solo l’inizio, visto che il piano delle coste proposto alla Regione ne provede numerosi altri, addirittura a ridosso di siti di interesse archeologico internazionale! Una per la geniale invenzione dei territori interclusi, già ampiamente discussa sui giornali nazionali mesi fa. Una ciascuno per i due progetti approvati in variante al P.R.G. per la realizzazione di due villaggi turistici in piena area protetta regionale "Palude del Conte", sito di interesse comunitario, sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico. Un’altra almeno per i lavori di due abitazioni abusive sulla Torre Lapillo-Torre Columena iniziati e conclusi a primavera nonostante la dichiarazione di guerra all’abusivismo edilizio del Sindaco di Porto Cesareo. Quale altro trofeo merita il Parco di Torre Castiglione è tuttora aperto alle auto e alle moto da cross, pur essendone finanziata la sua tutela dall’UE. Che dire poi delle dune di Punta Prosciutto, abbandonate a se stesse e ad ugni sorta di abuso nonostante i miliardi investiti dal Ministero dell’Ambiente per il loro ripristino? E dell’Area Protetta Regionale, che si vorrebbe inferiore alla stessa area SIC, e i cui lavori si sono bloccati prima ancora di iniziare per l’attiva assenza dell’amministrazione? E dell’Area Marina Protetta istituita solo sulla carta, tanto da portare Legambiente a chiedere al Ministero dell’Ambiente la revoca del Comitato di Gestione, di fatto controllato del Comune? E dei campeggiatori abusivi che ogni anno riducono a una discarica il bosco della Palude del Conte? E del campo-nomadi di Serra degli Angeli? Fatti, non parole demagogiche. Ha un bel gridare il Sindaco: il confronto da lui invocato si è già spostato da tempo, e nostro malgrado, nelle aule di giustizia e in quelle del TAR, con risultati non lusinghieri per l’Amministrazione Comunale di Porto Cesareo, e presto approderà a quelli ministeriali. Invece di negare l’evidenza, Fanizza potrebbe approfittare dell’occasione per riflettere e risolvere i tanti problemi del suo territorio, ogni anno sollevati da Legambiente ma puntualmente ignorati e irrisolti". Il Presidente del Circolo "Arneo" Dott. Fabio Coppola

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