"Il Parco di Gallipoli ora c’è", andiamo avanti
"Il Parco non può e non deve essere uno strumento politico utile ad abbattere o a rilanciare una maggioranza o una minoranza politica della città o peggio ancora strumento personale di vendetta o ripicca politica, la nostra associazione non l’ha mai usato né lo userà mai in questa ottica: il Parco di Punta Pizzo-Isola di S.Andrea è sempre stato per noi il fulcro attorno al quale rafforzare l’identità della comunità gallipolina, affermare una politica di gestione del territorio equilibrata e sostenibile, costruire uno sviluppo economico e sociale non effimero o distruttivo ma solido e duraturo".
Così scrive il coordinatore di Legambiente di Gallipoli, Maurizio Manna sulle diatribe che sono nate proprio in questi giorni in seguito alla costituzione del Parco di Gallipoli. POlemiche così forti che hanno determinato scompensi anche all'interno dello stesso partito di maggioranza, An. E le polemiche forti del centrosinistra, all'opposizione.
Con in mente unicamente questi obiettivi, la nostra associazione ha lavorato duro, ha combattuto una battaglia durata anni ed anni, dapprima per far nascere l’idea stessa di Parco nell’immaginario e nella cultura della comunità e poi ancora anni e anni di interminabili battaglie spesso condotte nel più triste e sconfortante isolamento, per difendere centimetro per centimetro il futuro Parco dagli attacchi di speculatori, vandali e abusivi.
Ora che il Parco ha fatto il primo passo Legambiente lavorerà perché sia una realtà funzionante che generi sviluppo economico, che svolga la sua fondamentale funzione negli equilibri idro-geologici ed ecologici nel territorio e soprattutto che diventi il Parco dei gallipolini, ovvero un fattore d’identità in cui la comunità si possa riconoscere ed essere riconosciuta e attraverso cui la comunità possa crescere e migliorare.
Ma la nostra associazione lavora e lavorerà per ovviare alle discontinuità create dall’esclusione di alcune aree dalla perimetrazione proposta che comunque tutela le tre unità fondamentali del mosaico ecologico-paesaggistico del territorio: macchia mediterranea e aree boscate, area umida e Isola di S.Andrea. L’esclusione di alcune di queste aree non ci trova affatto d’accordo, perché il Parco ha bisogno di una sua continuità e a dimostrazione di ciò, Legambiente (soltanto Legambiente) è impegnata già da tempo in azioni legali e di denuncia che hanno poi determinato il sequestro e la sospensione dei lavori.
Colate di cemento di enormi proporzioni incombono su vaste aree di quello che diventerà un Parco a tutti gli effetti riconosciuto dalla legislazione regionale e nazionale; incendi, abusi, sbancamenti e vandalismi di ogni genere giorno per giorno dilaniano e distruggono l’integrità della parte più bella del nostra territorio, che ha atteso per troppo i tempi lunghi delle politica e della burocrazia; fattori che oggi rinchiudono l’Isola di S.Andrea e i suoi tesori piuttosto che affidarli ad una gestione intelligente, fattori che rischiano di consegnare alla comunità un Parco come un guscio vuoto.
Anche per salvare il Parco da tutto ciò Legambiente esprime un forte appoggio e tutto il suo impegno perché l’iter istitutivo sia il più rapido possibile. Perché si passi al più presto alla fase dei progetti, dello sviluppo, la fase in cui questa comunità intera, cittadini e associazioni, e non la sola Legambiente come qualcuno vuol far credere, saranno chiamate a far funzionare il Parco di Punta Pizzo-Isola S.Andrea, una grande occasione per recuperare il terreno perduto in termini di immagine e sviluppo rispetto ad altre città che navigano a gonfie vele.
Rivolgiamo un appello quindi a tutte le associazioni e ai cittadini con cui abbiamo faticosamente costruito questo Parco affinché si superino le sterili polemiche di partito e le falsità messe in giro ad arte da chi ha tutto l’interesse di affondare questo Parco, e si lavori insieme per migliorare e far vivere il Parco di Gallipoli.