È di nuovo contestazione. Proprio come un mese fa - dopo la sconfitta con il Perugia al Via del Mare - e alla vigilia di una gara che potrebbe riportare un po' di sereno nel Lecce di capitan Conticchio e compagni. Una trentina di tifosi si è ritrovata a Calimera, durante la partitella di ieri pomeriggio, e ha contestato pesantemente l'allenatore Cavasin. Con un invito urlato a più riprese: «Dimettiti».
Una protesta che rischia di sembrare esagerata, se si pensa che appena cinque giorni fa i giallorossi hanno conquistato a Parma un punto che vale più di una boccata d'ossigeno in una classifica decisamente asfittica. E che, alla vigilia del doppio impegno contro Piacenza e Brescia tra le mura amiche, sembrava destinato a restituire serenità a tutto l'ambiente che gira attorno alla squadra. Invece no. Così è toccato ancora una volta al diesse Pantaleo Corvino armarsi di buona volontà e affrontare quel manipolo di tifosi inviperiti. Spiegando loro che c'è ancora mezzo campionato da giocare e che, nonostante tutto, niente è stato ancora compromesso.
In campo Cavasin ha continuato a lavorare come sempre. Schierando prima le riserve e poi i titolari contro la formazione Allievi. Nel primo tempo Konan è andato a segno due volte. Nel secondo, durato appena venti minuti, le prime linee sono andate in rete con Conticchio e Chevanton. In attacco l'uruguayano ha fatto coppia con Vugrinec - una mossa che sarà sicuramente confermata contro il Piacenza - mentre Giorgetti e Stovini hanno confermato di essere in ripresa. Niente da fare invece per Cimirotic: l'infiammazione al tendine consiglia ancora prudenza. Lo stesso atteggiamento che Juarez, uno tra più in forma nel Lecce delle ultime settimane, ha consigliato a se stesso durante gli acciacchi che lo hanno tenuto per lungo tempo lontano dai campi di gioco. «Non basta saper giocare al calcio se poi viene meno la salute», commenta il brasiliano. «Adesso sto bene, la squadra è in crescita e ci sono tutte le premesse per disputare un eccellente girone di ritorno».
Corvino continua intanto a lavorare sul fronte del mercato. Senza cedere alla tentazione dei grandi nomi, com'è sua consuetudine, e puntando ancora una volta sugli emergenti. Non è un caso che l'ultima aspirante stella apparsa nel suo firmamento sia un centrocampista finito anche nel mirino dell'Atalanta, un'altra formazione che lavora da tempo nella stessa ottica del club giallorosso. Il giocatore si chiama Patrice Kwedi, ha appena 18 anni, è alto 172 centimetri, ha un peso forma di 71 chilogrammi e gioca nel campionato croato con la maglia della Dinamo Zagabria. Le credenziali sono sicuramente interessanti: un terzo posto con la Nazionale camerunese Under 17 nella Coppa d'Africa di categoria e più di una parola buona nei suoi confronti da parte di Winfred Schafer, il commissario tecnico della Nazionale maggiore, in vista delle convocazioni per i prossimi Mondiali in Corea e Giappone. Il tutto, naturalmente, in attesa di risolvere al meglio una pratica che si chiama salvezza e che da ieri deve fare i conti con un nuovo e preoccupante fascicolo.
Autore: Luca Pede