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Lecce, vertice a casa Mantovano nasce l'asse antiTatarella

Data: 06/06/2001 - Ora: 16:20
Categoria: Politica

L'idea è venuta ad Alfredo Mantovano: un incontro segreto, invitati accuratamente selezionati e una grande voglia di «ragionare» sul futuro del partito. L'idea dello sfidante sconfitto di Massimo D'Alema a Gallipoli, promesso sottosegretario nel governo Berlusconi, ha avuto più successo di quanto era realistico immaginare. E così, accanto ai soliti noti, nella casa leccese del responsabile Giustizia del partito, al tavolo si sono ritrovati anche il sindaco di Foggia, Paolo Agostinacchio, e i parlamentari baresi Ettore Bucciero e Francesco Amoruso.

«Abbiamo solo ragionato sui risultati elettorali del partito in Puglia», dice dietro stretto anonimato uno degli invitati. «Nessuno è così canaglia da imputare a Tatarella la sconfitta di Cerignola, territorio non particolarmente ostile al nostro coordinatore regionale - aggiunge - ma è un fatto che in provincia di Bari, ad esempio, il partito ha ottenuto il più preoccupante dei risultati. Sarebbe andata peggio se non ci fossero state le perfomance individuali di Amoruso e Bucciero». No, non c'è più quel dualismo BariLecce esploso dopo la scomparsa di Pinuccio Tatarella. Oggi c'è un asse BariLecce che punta alla segreteria regionale. E quest'asse, di cui non fanno parte Adriana Poli Bortone e Mario De Cristofaro, ha un solo obiettivo: sostituire Salvatore Tatarella, addirittura ostacolarne la nomina a sottosegretario che Fini potrebbe assegnargli, «perché - dicono - ci sono deputati che lavorano sodo e che hanno conquistato la rielezione con le proprie forze». Amoruso, ad esempio, che le sue ambizioni di viceministro le ha già riferite a Maurizio Gasparri. La strategia di casa Mantovano, però, è più soft: «L'importante è esserci», avrebbe profferito ai suoi ospiti il delfino di Fini in quel di Lecce. E importante è avere anche i numeri per ridisegnare l'assetto del partito. Insomma per il dopoTatarella c'è tempo. Intanto sia Amoruso sia Bucciero, scaldano i muscoli. E alla Regione scatta la prima offensiva all'ala tatarelliana. La «scelta» leccese di Amoruso ha «spostato» la maggioranza del gruppo a via Capruzzi. Il suo fedelissimo Sergio Silvestris è tra i sette firmatari che hanno chiesto al presidente protempore Nino Marmo di convocare il gruppo per eleggere il suo successore. Dovrebbe essere Oronzo Orlando, se i «tatarelliani» faranno la prova di forza presentando il neo consigliere Enrico Balducci. Attanasio dovrebbe essere il nome giusto per «riunire» il partito. I «tatarelliani» prendono tempo. Marmo ha chiesto a Tatarella di convocare il gruppo. Tatarella ha ringraziato Marmo. Senza numeri è meglio fare «melina». In attesa del nuovo governo.

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