Dopo l'attentato commesso ai danni della sede della Cisl a Pisa, l'allarme cresce anche a Lecce, dove il nove agosto scorso si sono verificati inquietanti episodi e dove il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica ha disposto un potenziamento delle misura di protezione per i dirigenti del sindacato di Savino Pezzotta. Il nove agosto scorso infatti si sono verificati atti intimidatori. I muri esterni della sede della Cisl sono stati imbrattati con scritte offensive ed intimidatorie.

La prima è comparsa sulla parete del giardino dello stabile di viale Della Libertà, la seconda invece su quella del pianerottolo di uno degli uffici. Entrambe in vernice rosse, inneggiavano all'articolo 18 e condannavano la posizione della Cisl, troppo vicina, secondo gli autori dell'atto intimidatorio, a Berlusconi e a Fitto ("siete servi..."). Ma non solo. A preoccupare gli investigatori salentini anche una telefonata minatoria ricevuta sull'utenza personale da un dirigente leccese dalla Cisl. «Non farai una bella fine», il sindacalista è stato minacciato e adesso anche per la sua abitazione è stata disposta la vigilanza saltuaria. Così come per la sede del sindacato. L'allarme infatti non è stato sottovalutato dagli agenti della Digos che adesso conducono le indagini. Il segretario provinciale della Cisl Franco Surano condanna e stigmatizza quanto accaduto. «Non fanno bene - dice - alla democrazia e alla libertà di pensiero».