Se gli scioperi si fanno per rivendicare i propri diritti, scegliendo per farlo, particolari momenti di necessità della vita pubblica, quello di oggi degli impiegati di banca ha colto nel segno. I disagi registrati nei primi giorni di euro, prevedibili come per qualunque cambiamento radicale, hanno registrato un picco proprio in questa giornata. I bancari hanno incrociato le braccia per il rinnovo del contratto e la cosiddetta "vertenza euro". Lo sciopero era stato programmato prima di Natale. In questi giorni il carico di lavoro è stato enorme, sopra i normali ritmi per via delle operazioni di fine e inizio anno. L’arrivo dell’euro poi, e i disagi causati dalla circolazione della nuova moneta hanno aggravato la situazione. I clienti delle banche, dal canto loro, non hanno potuto approvvigionarsi di banconote dopo il fine settimana di spese e festa. Difficoltà particolari per commercianti rimasti senza banconote di piccolo taglio da usare come resto. E fino al 2 febbraio, sempre i bancari, hanno deciso di non effettuare straordinario di lavoro.
La situazione si ripercuote sugli uffici postali, con un ulteriore sovraccarico di operazioni e di disagi. E anche gli impiegati postali minacciano scioperi per i prossimi giorni.