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Lecce, il rettore dell'Universita' è Limone

Data: 05/07/2001 - Ora: 14:30
Categoria: Cultura

Oronzo Limone, preside di Lingue, è il nuovo rettore dell'Università di Lecce. E nasconde a stento il turbinio di sentimenti che lo catturano, non appena sale sul palco del centro congressi Ecotekne per leggere un breve comunicato stampa in cui parla di Università come la più importante azienda del territorio, promette a se stesso di riconquistare la fiducia di chi non l'ha votato e chiede che la sua sia la vittoria dell'intera comunità.

Limone ha vinto con 303 preferenze contro le 226 di Signore. Entrerà in carica il 31 ottobre prossimo. Alle 14 in punto, quando inizia lo spoglio delle schede, il preside esce dall'aula e se ne va ad attendere i risultati nel bar del Fiorini. Il pro rettore Signore invece regge fino alla 92ma scheda. L'applauso arriva alla 267ma preferenza quando il presidente del seggio annuncia che è stato ormai raggiunto il quorum. In quell'istante Limone entra nell'aula, tra strette di mani, baci e abbracci e telecamere puntate con giornalisti al seguito, che gli chiedono a chi abbia comunicato per primo la vittoria: "A mia moglie", risponde lui, "che aspettava a casa". Poi si concede alle prime domande, d'obbligo, dopo la vittoria.
E chi deve ringraziare? "Gli studenti, i docenti, ma soprattutto Gino Rizzo che mi ha appoggiato in modo coerente e leale".
E adesso quali saranno le linee di sviluppo per l'Università di Lecce? "L'Università", dice, "deve interagire con gli enti locali ed europei, riuscendo anche ad orientare la ricerca applicata. Accanto alla ricerca teorica infatti va potenziata la ricerca applicata nella logica di offrire servizi alla comunità e di scambiare le competenze di settore che possono essere utili per la crescita del territorio, considerando il fatto che il Salento è la cerniera tra il Mediterraneo e l'Europa".
Come è stata la campagna elettorale? "Dura perché caratterizzata dai soliti elementi di polemica e perché era difficile l'intercettazione dei voti, venendo tutti e quattro i candidati dall'area umanistica. Comunque si sapeva che nelle prime tre consultazioni il distacco tra i candidati non sarebbe stato di molti voti".
Era sicuro di vincere? "Non sicuro, ma tranquillo, perché consapevole di aver lavorato bene, proponendo un buon programma".
Il messaggio che lancia a Signore? "Mai nutrito sentimenti di livore nè di antipatia nei suoi confronti. E' un collega che stimo".
Quali saranno i primi punti del programma che svilupperà? "Il potenziamento del personale tecnico e amministrativo e i servizi indispensabili per gli studenti".
Qual è il futuro dell'Isufi? "E' una realtà che non può essere disconosciuta. E' un fiore all'occhiello. Ma vanno aumentate le aree come il settore di Beni culturali e socioambientali".
E sulla scia di polemiche che hanno caratterizzato la campagna elettorale: il polo scientifico cresciuto troppo in fretta rispetto a quello umanistico? "E' indubbio che i due poli non hanno avuto lo stesso trend di crescita. Ma anche all'interno delle nuove facoltà non c'è stata attenzione ai problemi logistici. Facoltà come Giurisprudenza e Economia meriterebbero senz'altro una maggiore attenzione. Questo però non vuol dire non riconoscere i meriti di Angelo Rizzo, il rettore uscente".
E intanto è già pronta la nuova squadra che sarà ufficializzata oggi durante una conferenza stampa nella facoltà di Lettere. Sarà il professore Oronzo Blanco, docente di astronomia e direttore del dipartimento di Fisica, ad affiancare Oronzo Limone, come pro rettore dell'Università. E accanto al nuovo rettore ci sarà anche una squadra composta dai professori, Giuseppe Schiavone (Storia delle dottrine politiche), Aldo Siciliano (Numismatica), Pino Coluccia (Italiano), Bruno Pellegrino (direttore del dipartimento di Storia) e Angela Perucca (Pedagogia). "Hanno vinto i cinquantenni", commenta il professore Schiavone, "e le loro idee di innovazione, nel segno della democrazia. L'obiettivo è di aprire l'Università verso i bisogni del territorio".

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