L’unico impianto di bocce esistente al quartiere Rudiae rischia di essere abbattuto domani mattina. In un quartiere ritenuto degradato dalla stessa amministrazione leccese, dove non esistono svaghi, luoghi di incontro culturali e sportivi, sparirebbe anche l’unica speranza di ritrovarsi tra amici.
Il presidente del bocciodromo Franco Salerno si augura che il buon senso prevalga e che domani la ruspa non butti a terra quello che i cittadini hanno costruito con i propri soldi.

La vicenda parte da lontano: la volontà dell’amministrazione Poli di abbattere la struttura nasce da una documentazione fornita dal presidente del Quartiere Rudiae Giovanni Castoro in cui si evince che l’Istituto Autonomo Case popolari non ha mai costruito un impianto di bocce. Le carte in mano al presidente Salerno documentano il contrario. La copertura in lamiera è stata autorizzata dal Comune di Lecce nel 1987, sindaco Melica. Quindi esisterebbero le autorizzazioni necessarie. Quello che è abusivo è il muretto intorno alla struttura. Già il centro sociale Magno, nato 18 anni orsono è stato chiuso dall’amministrazione 15 giorni fa, e oltre ai campi di bocce ha costruito anche il Parco Corvaglia, e il centro religioso San Michele Arcangelo.