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Lecce, cassazione: le minacce velate alla suocera sono reato

Data: 20/01/2004 - Ora: 10:05
Categoria: Cronaca

La Cassazione ha confermato la condanna decisa dalla Corte di Appello di Lecce

Guanti bianchi con la suocera, e - come si dice - uomo avvisato mezzo salvato: infatti gli atteggiamenti poco riguardosi nei confronti della seconda "mamma" incappano nel codice penale che punisce alla voce "minaccia" l’atteggiamento del genero anche quando non offende la madre di sua moglie con esplicite parole, ma si limita a mostrarle la sua antipatia con atteggiamenti poco amichevoli. La Cassazione ha infatti confermato la multa nei confronti di Aniello M., un uomo di 37 anni che si era separato dalla moglie a causa - a suo dire - delle continue intromissioni nel menage familiare della signora Maria Teresa, madre della sua ex moglie. Pieno di risentimento per le nozze andate in frantumi, Aniello era solito appostarsi in macchina sotto casa della suocera, aspettare un po’ di tempo e poi urlare a pieni polmoni «Maria Teresa, Maria Teresa». Per questo è finito in Tribunale. Invano il genero esasperato, sostenendo «l’insussistenza degli estremi della minaccia», ha protestato in Cassazione contro la condanna a 15 giorni di reclusione inflittagli dalla Corte di Appello di Lecce. I supremi giudici gli hanno risposto che "anche un mero comportamento, e dunque un atteggiamento non accompagnato da alcuna espressione verbale, può integrare gli estremi della minaccia". E per Piazza Cavour costituisce un atteggiamento «marcatamente minaccioso» quello di Aniello che «sostava con la sua autovettura sotto l’abitazione della suocera, si sporgeva dal finestrino chiamandola a gran voce perchè fosse sentito da tutto il vicinato». La sera che Aniello, oltre a chiamare la suocera, ha aggiunto anche la frase "ti spezzo le gambe", ha portato all’aggravamento del suo reato divenuto, a questo punto, "minaccia aggravata". Tuttavia il Palazzaccio - sentenza 556 - ha riconosciuto le attenuanti generiche ad Aniello, incensurato prima di farsi prendere dalle scalmane ’antisuocerà, e gli ha cancellato le due settimane di reclusione condannandolo, per questa volta, a pagare una semplice multa di 25 euro.

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