Il sindaco di Lecce on. Adriana POli Bortone è stata iscritta nel registro degli indagati assieme a sette assessori e due funzionari comunali per la vicenda caldaie. Nel 2000 il Comune di Lecce diede incarico alla società Asea di controlloare gli impianti termici in città. L'inchiesta fu aperta in seguito a segnalazioni da parte di utenti e associazioni di consumatori e il reato ontestato è quallo dell'abuso d'ufficio. Oltre al sindaco Poli gli assessori coinvolti sono: Salvatore Bianco, Antonio Capone, Fausto Giancane, Luigi Ingrosso, Massimo Lanzilao, Ugo Lisi e Angelo Tondo. Il 23 novembre 2000 il sindaco emise una delibera con la quale fissava il termine ultimo di revisione: il 10 gennaio 2001. Ma le polemiche scoppiarono subito sia per i termini troppo ristretti, sia per costi dell'autocertificazione, uno dei più alti d'Italia.