Lei è una giovane rumena, 18 anni appena compiuti; lui, 24 anni, albanese, un passato da scafista, da traghettatore di disperati da una sponda all’altra dell’Adriatico. Si sono conosciuti nel centro di permanenza temporanea di San Foca di Lecce e dal loro amore è nata la notte di Natale una bambina. La piccola, che è stata chiamata Natalia Beatrice, è venuta alla luce nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce poco dopo la mezzanotte del 24 dicembre. ’Un magnifico dono di Natale’ hanno detto i suoi genitori, tutti e due con una vita piena di difficoltà e di sofferenza. La giovane mamma era giunta in Puglia inseguendo il sogno di una vita migliore lontano dal suo Paese; ma il sogno si era brutalmente infranto quando, incappata nelle reti di chi gestisce il traffico clandestino di donne da avviare alla prostituzione, era finita sul marciapiede sfruttata dai suoi aguzzini. Era riuscita, comunque, a liberarsi e da qualche tempo era ospite nel centro salentino di accoglienza. Lui, il padre della piccola Natalia Beatrice, era stato condannato a tre anni di reclusione per traffico di immigrati clandestini; ha scontato la sua pena in carcere e poi la voglia di ricominciare daccapo. Al ’Regina Pacis’ ha conosciuto la giovane rumena ed è cominciata la loro bella storia d’amore, coronata ora dalla nascita della bambina. Tutti e due hanno seguito in questi mesi un progetto di recupero portato avanti dagli operatori del centro. E il responsabile della struttura, don Cesare Lodeserto, esprime tutta la sua gioia: "Il Regina Pacis - dice - ha costruito il suo presepe con sofferenza e sacrifici e in questo presepe ora è nata una bambina, segno della speranza e di un cammino di carità che non si può e non si deve fermare".