Splendido scenario per la conferenza stampa, tenutasi ieri sera, presso il nuovo Museo del Teatro Romano. Presenti l'avvocato Roberto Memmo, il patron dell'omonima fondazione e artefice del restauro dell'antico teatro, culla di cultura della Lecce romana e il professor Francesco D'Andria, ordinario di Archeologia all'Università di Lecce e vicepresidente della Fondazione Memmo. Sorprendente il risultato dei lavori effettuati in una zona che col tempo aveva perso lustro ed era diventata preda di vandali e invasa da ogni genere di rifiuti. La Fondazione Memmo, acquistando l'edificio barocco e restaurandolo con ben cinque miliardi di spesa ha dimostrato come la collaborazione tra istituzioni pubbliche e private possa portare beneficio alla valorizzazione del patrimonio culturale di tutto il Paese. Infatti, il Ministero dei Beni Culturali ha provveduto a restaurare il muro del Convento di Santa Chiara che insiste sulla scena, la Sovrintendenza Archeologica ha completato gli scavi del corridoio di accesso all'orchestra. Il Comune di Lecce, oltre a provvedere a sistemare la pavimentazione delle strade della vicina piazzetta Orsini diventata ora una grande aiuola verde, insieme con l'Ente Acquedotto Pugliese ha rimosso il tubo della fogna che sbucava dai gradini della cava, ennesimo sfregio inflitto dall'incuria umana all'Antico teatro. La Sovrintendenza di Roma ha infine allestito, con propri affreschi del terzo secolo dopo Cristo rinvenuti nello scavo del piazzale davanti alla Stazione Termini di Roma e con le maschere marmoree di Villa Adriana, la mostra che inaugurerà all'interno del Museo del Teatro Romano. La creazione di questa vasta area archeologica ha coinvolto anche l'Università di Lecce in una più attenta analisi di quanto negli ultimi cento anni era venuta emergendo dall'antica Lupiae romana. (AC/ML/MN)