Il sindaco Paolo Perrone critica il consigliere comunale e portavoce dell'opposizione a Palazzo Carafa Antonio Rotundo sul problema della fornitura idrica agli immobili di proprietà dello Iacp al Quartiere Stadio. "Antonio Rotundo - evidenzia il primo cittadino - non perde il vizietto della propaganda e su questa vicenda dimostra per l'ennesima volta di voler approfittare dei problemi dei cittadini e costruire su di essi la propria strategia politica. "Ieri - spiega - ha chiesto all'amministrazione comunale una soluzione al problema. Una richiesta, peraltro, intempestiva visto che nelle prime ore della mattinata la mia ordinanza era stata emanata a seguito delle richieste di diversi cittadini, che si erano già inutilmente rivolti allo Iacp, proprietario degli immobili. Ed è grave soprattutto che invece di utilizzare lo strumento che sarebbe stato più opportuno, che conosce bene e che utilizza quando lo ritiene, cioè un atto o una richiesta formale indirizzata al Sindaco e depositata al Protocollo dell'ente, lo abbia fatto esclusivamente attraverso il facile canale della comunicazione a mezzo stampa.

Infatti la sua inutile sollecitazione ci è giunta solo dalle note dei tg di mezza giornata e dai giornali di questa mattina. Mi pare si tratti (e non è la prima volta che accade) di un tentativo propagandistico o della solita azione speculativa sulle difficoltà dei cittadini e sui problemi della città. Il Comune di Lecce, per immobili di sua proprietà, ha provveduto in qualche caso con contributi economici per risolvere situazioni di morosità nei confronti di Aqp. Mi chiedo - conclude il Sindaco - perché in questo caso lo Iacp non faccia altrettanto. E soprattutto chiedo a Rotundo, anche per evitare che una situazione di questo tipo accada di nuovo, di adoperarsi piuttosto nei confronti della Regione Puglia che, fermo restando il dovere civico e morale del pagamento della fornitura da parte degli inquilini, può sollecitare lo Iacp a provvedere sulla morosità (per immobili di sua proprietà) nei casi di accertata indigenza".