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Lecce, Marti e Capone si autosospendono

Data: 28/04/2003 - Ora: 09:43
Categoria: Politica

Roberto Marti (eletto nelle fila di Fi) e Antonio Capone (lista civica di Più Forza per Lecce), assessori comunali di Lecce rispettivamente alla Pubblica Istruzione e al Personale e Sanità, hanno motivato oggi in aula la loro decisione di autosospendersi. "Una manifestazione di trasparenza", "la dimostrazione di non sfuggire alle responsabilità": queste le frasi espresse dai due assessori per autosospendersi.
A palazzo Carafa il consiglio comunale si è riunito in seduta straordinaria su richiesta del centrosinistra per discutere sui presunti intrecci tra mafia e politica, ipotizzati dopo la divulgazione delle intercettazioni telefoniche intercorse lo scorso anno, durante il periodo elettorale, tra alcuni candidati poi divenuti amministratori comunali e l’imprenditore Mauro Matarelli.

Quest’ultimo è stato arrestato lo scorso 14 aprile con l’accusa di essere l’addetto al riciclaggio dei proventi del clan capeggiato da Cerfeda, l’ex primula rossa della organizzazione di tipo mafioso Sacra Corona Unita. Marti e Capone coinvolti, secondo quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche, nella vicenda hanno stamani ufficializzato in aula la loro autosospensione.
Marti prima di abbandonare l’aula ha definito la propria decisione un gesto di trasparenza nei confronti della sua coalizione e della città; per Capone si tratta della dimostrazione di non voler sfuggire alle proprie responsabilità, e una forma di ribellione a quello che ha definito "un tentativo maldestro di linciaggio". Capone ha concluso auspicando che l’operato della magistratura gli restituisca la dignità che ora è messa al bando.
Il centrosinistra ha chiesto le dimissioni dei due assessori definendo l’autosospensione come un fatto di per sè nullo poichè non è contemplato nella normativa giuridica. Il sindaco Adriana Poli Bortone ha chiuso i lavori rendendo note le sue decisioni, dopo aver ringraziato i due assessori e aver riconfermato loro la propria stima. "I due assessori - ha detto Poli Bortone - hanno rimesso nelle mie mani la loro delega, e ciò non significa dimissioni. E’ un momento di autotutela che i due assessori hanno esercitato e che io intendo come un fatto temporaneo. Terrò per me le loro deleghe che spero di restituire al più presto insieme alla loro dignità".

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