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Lecce–Inter: Champagne e coramina.

Data: 29/10/2004 - Ora: 19:12
Categoria: Sport

Neanche la fortissima e organizzatissima Inter di Mancini è riuscita
ad espugnare il "Via del Mare" nonostante si fosse presentata nel
Salento con l'intenzione di portare a casa l’intera posta
in palio per accorciare la classifica del campionato

Neanche la fortissima e organizzatissima Inter di Mancini è riuscita ad espugnare il "Via del Mare" nonostante si fosse presentata nel Salento con la decisa intenzione di portare a casa l’intera posta in palio per accorciare quella classifica del campionato di Serie A che ormai vede svettare la Juve del ritrovato Del Piero con un vantaggio sensibilmente consistente sulle due "milanesi" e sul sempre più sorprendente Lecce-Magia di Zeman. Per più di un’ora, Lecce ed Inter hanno dato vita ad uno spettacolo esaltante esprimendo un gioco spumeggiante e di valore tecnico-tattico da manuale del calcio moderno. L’Inter ha cercato, fin dai primissimi minuti, di attaccare con veemenza i giallorossi riuscendo a portare in gol i suoi due attaccanti, Adriano e Martins e provando a mettere subito al sicuro il risultato ed i tre punti. Partite come quella di Mercoledì sera, noi, tifosi del Lecce, eravamo abituati a vederle in televisione la Domenica sera nei "posticipi" di prestigio che il calendario presentava di volta in volta oppure, sempre in televisione, fra le grandi del calcio europeo in Champions League o manifestazioni di tale livello. Questa volta La Partita si giocava a Lecce e vedeva protagonista la squadra salentina che partiva con un vantaggio di 3 punti in classifica nei confronti dei nerazzurri di Milano ma che si trovava sotto di due reti già dopo pochi minuti dal fischio d’inizio. Per qualunque altra squadra, che non fosse fra le cosiddette grandi del torneo, il micidiale uno-due sarebbe stato tremendo e, quasi sicuramente, definitivo ma il Lecce della nuova era Zeman non si inginocchia facilmente e, dopo aver incassato con relativa serenità i colpi, come un pugile esperto ha cominciato a lavorare l’avversario ai fianchi prima di assestare il primo tremendo diretto in pieno volto facendolo barcollare. Il colpo definitivo del Lecce è arrivato dopo che il secondo tempo della partita era incominciato da pochi minuti. Nonostante l’Inter abbia provato, nei minuti restanti, in tutti i modi a scardinare la difesa giallorossa, il match è finito in parità fra le sofferenze "cardiache" e le paure finali di tutto il pubblico di fede salentina. L’Inter ha sprecato molto ma, guardando le fredde statistiche della gara, si può vedere che il conteggio dei tiri effettuati nello specchio della porta da parte delle due squadre, è finito 9 a 8 in favore del Lecce. Questo dato mette a tacere tutte le discussioni sull’equità del risultato finale e fornisce una prova inequivocabile sulla bellezza e spettacolarità dell’incontro fra giallorossi e nerazzurri. Le trasmissioni televisive specializzate hanno parlato a lungo della bella partita e, finalmente, anche del Lecce e delle sue qualità mettendo però in evidenza più gli errori della difesa giallorossa che le grandi giocate dell’attacco salentino per le quali si venivano evocate le colpe del povero Materazzi. Nessun "professore" può dare lezioni di calcio a Zeman tanto più che tutti sanno come può essere vana l’opera di uno scoglio che tenti di arginare i flutti spumeggianti della gioiosa tempesta di un mare giallorosso. Per quanto riguarda la fase difensiva c’è da dire che Mercoledì si è visto si il Lecce soffrire nel finale ma, così come la fase di attacco parte da Sicignano per finire tra i piedi di uno dei terminali offensivi, passando per i quattro della retroguardia e i tre di centrocampo, la difesa parte da Bjelanovic, Bojinov e Pinardi e segue il percorso inverso fino a giungere nelle preziose mani dello strepitoso ed affidabile portiere giallorosso. Domenica i giallorossi sono attesi a Firenze dalla squadra nella quale si sta mettendo in crescente evidenza un pezzettino di cuore giallorosso, quel Miccoli che tanto avrebbe voluto giocare nella squadra della sua "regione" quest'anno ma che si è dovuto accasare a Firenze per i motivi che tutti conosciamo. Per lui sarà sicuramente più dura dal momento che dovrà affrontare il suo "amore" sportivo da avversario e il suo cuore che batte per il Lecce vivrà un conflitto intensissimo. In bocca al lupo Fabrizio, ma ricorda sempre: "FORZA LECCE!!!"

Autore: Danilo Di Falco

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