Mettete una difesa fortissima, forse la più organizzata della serie A, di fronte a dei ragazzini coraggiosi, aggiungete la fondamentale assenza del "bomber" Chevanton e avrete tutte le risposte che riguardano la partita fra Lecce e Roma di domenica... Nonostante l'intraprendenza e la bravura di un sorprendente Konan, finalmente applausi dopo i tanti fischi al "Via del mare", e il coraggio di Bojinov, dopo l'infortunio e gli articoli in prima pagina non è più lo stesso, il Lecce si è dovuto inchinare alla Roma; forse il passivo è stato troppo pesante per la compagine salentina ma contro una squadra che ha sfruttato tre "palle ferme" alla perfezione c'è stato poco da fare... Quando si assiste ad una partita come quella di domenica ci si rende conto di quanto sia "semplice", terribilmente semplice, il gioco del calcio. Gli alchimisti del pallone si impegnano alla ricerca di moduli e di "magie" per fermare questo o quel campionissimo ma poi basta un calcio d'angolo, la testa puntuale di un centrocampista, un calcio di punizione deviato casualmente da un difensore e un calcio di rigore per vanificare tutte le tattiche studiate a tavolino in settimana... Quando poi puoi difendere il risultato con giocatori forti fisicamente e con i piedi buoni, vedi Samuel, ben poco possono fare dei ragazzini anche quando vengono dalla primavera più forte d'Italia (il Lecce che fu pochi mesi fa di Konan, Bojinov e Ledesma ha cucito il tricolore sulle maglie e si è nuovamente qualificato, vincendo sabato, per i play-off scudetto) A sole sei giornate dalla fine del campionato, il Lecce si trova in piena lotta per non retrocedere e dovrà affrontare delle partite non facili contro squadre impegnate nella lotta per i primi posti della graduatoria e per la qualificazione in Uefa; ci auguriamo di ritrovare il miglior Cheva e il miglior assetto di squadra per poter continuare il sogno di un grande Salento ai vertici del calcio che conta.