Il magico ed imprevedibile Lecce di Zeman annichilisce il Chievo, lo batte per tre a zero e conquista altri tre punti fondamentali che portano i giallorossi a ben nove lunghezze dalla zona calda della classifica.
Il magico ed imprevedibile Lecce di Zeman annichilisce il Chievo, lo batte per tre a zero e conquista altri tre punti fondamentali che portano i giallorossi a ben nove lunghezze dalla zona calda della classifica.
I veronesi non sono squadra facile da battere e si sono presentati al Via del Mare con una formazione solida e decisa a non soccombere nei confronti del Lecce. I clivensi sono partiti molto bene e si sono resi pericolosissimi, con l'ex Franceschini,
già al 9^ minuto di gioco quando si è materializzata la prima "magia" di questa domenica giallorossa. Tale magia era nascosta
nella maglia numero 22 dell'eccellente portiere esordiente Rosati, schierato a sorpresa da Zeman, che è volato a neutralizzare in calcio d'angolo la velenosa conclusione in porta del centrocampista gialloblù. Ma non è tutto e, sugli sviluppi del tiro d'angolo seguito alla stessa azione, il ventiduenne di Tivoli si è ripetuto parando in modo strepitoso il colpo di testa ravvicinato di Mandelli che avrebbe potuto cambiare radicalmente la storia della partita.
Dopo dieci minuti già nessuno si chiedeva più il motivo dell'assenza di Anania ma tutti si stringevano attorno al giovane portiere proveniente dal settore giovanile incoraggiandolo ed esaltandolo.
Le "magie" non erano, però, finite qui perché, dopo la sofferenza iniziale, il nuovo compatto Lecce di Vucinic e compagni chiudeva nella propria area i veneti e, poco prima della mezzora andava in vantaggio con un preciso colpo di testa di Konan dopo un millimetrico cross dell'ottimo Cassetti. Il Chievo provava a pungere con Baronio al 40^ su una palla inattiva ma si trovava nuovamente a fare i conti con un Rosati saracinesca che metteva uno schermo impenetrabile davanti alla sua porta.
Si andava così al riposo con il Lecce in vantaggio e la ripresa cominciava con una fase di stanca che si trascinava finché
Zeman non operava un cambio decisivo. L'ingresso di Valdes per Pinardi, infatti, metteva la partita dei salentini sui binari di una
comoda vittoria nel contesto di un gioco di qualità eccellente e di assoluto valore spettacolare. Il cileno spingeva da subito sulla sua fascia di competenza e, dopo pochissimi minuti dal suo ingresso in campo andava a segno con un tiro di rara potenza agevolato, però, da un intervento poco brillante del portiere gialloblù Marchegiani. Ora il Lecce appariva pressoché perfetto, Giacomazzi non sbagliava un passaggio e rubava tutti i palloni che passavano dalle sue parti, Valdes era un cursore instancabile, la difesa attenta ed impenetrabile e Cassetti il solito campione che, al 77^ minuto, con un lancio di 50 metri, metteva nella condizione ottimale il neo bomber giallorosso Vucinic che beffava il portiere avversario con un delizioso pallonetto divenuto già marchio di fabbrica del bravissimo centravanti montenegrino.
Dopo sole tre partite nessuno si chiede più i motivi della cessione di Bojinov e tutti sono innamorati del giovane mago dell'attacco leccese che detiene la prima posizione nella speciale classifica degli attaccanti più prolifici.
La sua media realizzativa (una rete ogni 96 minuti giocati), infatti, è la migliore del campionato italiano e, dietro al numero nove giallorosso ci sono il capocannoniere Montella, con una rete ogni 104 minuti e, addirittura il grande Shevchenko con una
realizzazione ogni 124 minuti.
Mirko ha anche imparato, tutto merito della guida di Zeman, a controllare quegli eccessi di amore per la giocata ad effetto
che spesso ne hanno vanificato, in passato, l'efficacia ed ha imparato a giocare per la squadra e con la squadra ottenendo quei risultati che lo elevano, oggi, nell'empireo ristrettissimo dei bomber di razza.
Quando il Lecce stava attraversando quella piccola crisi di qualche mese fa, Zeman affermò che la squadra aveva bisogno di campi asciutti per esprimere al meglio il suo gioco fatto di veloci e penetranti fraseggi e aggiunse che sarebbe molto cresciuta con l'arrivo della Primavera. L'Inverno sta per finire e quella crisi sembra molto lontana adesso.
Quando poi a Lecce si parla di avvento della Primavera non si può non pensare a quella formazione che ha conquistato due scudetti in tre anni e che Domenica schierava in campo, con la squadra maggiore ben quattro elementi contemporaneamente.
Stiamo parlando di Rullo, ormai un veterano, Ledesma, oggetto dei desideri di molti grandi club, Vucinic, bomber di rara efficacia e bellezza calcistica e, da ultimo quel Rosati che ha ripetuto un esordio avvenuto nella serie A italiana soltanto in un'altra occasione. L'altro portiere che ha esordito nella massima serie, dopo aver vinto uno scudetto Primavera, è oggi il miglior portiere del mondo e numero uno della nazionale azzurra.
Dopo aver reso omaggio all'orgoglio e alle grandi capacità di Pantaleo Corvino non ci resta che rivolgere un pensiero al
prossimo impegno di campionato dei giallorossi contro i "cugini" del Palermo. Ci aspettiamo la solita giornata di spettacolo e festa già vista ogni qual volta si incontrano giallorossi e rosanero e speriamo che il Lecce possa anche conquistare qualche punto da aggiungere ad una classifica che fa sorridere e che, speriamo molto presto, potremo guardare senza dover contare i punti che separano il Lecce dalla terz'ultima posizione.
Autore: Danilo Di Falco