Si coltivano nell’arco jonico comprendente i comuni di Palagiano, Massafra, Ginosa, Castellaneta, Palagianello, Taranto e Statte.
La ‘Puglia agricola’ può vantare, da oggi, un ulteriore riconoscimento alle proprie produzioni: è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee il riconoscimento di tutela comunitaria IGP (Indicazione Geografica Protetta) per le ‘Clementine del Golfo di Taranto’.
La zona geografica interessata alla coltivazione delle "Clementine del Golfo di Taranto" è la provincia di Taranto, nell’arco jonico comprendente i comuni di Palagiano, Massafra, Ginosa, Castellaneta, Palagianello, Taranto e Statte.
I numeri di questa coltura tipica sono considerevoli: secondo i dati 2001 dell’assessorato all’Agricoltura regionale la produzione di clementine in provincia di Taranto investe 4.333 ettari di superificie, con una produzione di 503.960 quintali ed una Produzione Lorda Vendibile di circa 19 meuro.
"Si tratta di un risultato soddisfacente – commenta il presidente della Coldiretti Puglia, Stefano Genco - che va a premiare la professionalità dei nostri coltivatori jonici, in un periodo difficile a causa dell’alluvione dell’8 settembre scorso, ed è un ulteriore riconoscimento all’intero comparto agricolo pugliese che ha deciso di offrire trasparenza e certezza alimentare ai consumatori, permettendo loro di poter scegliere prodotti di qualità attraverso etichettature che indichino chiaramente la zona di provenienza e le peculiarità del prodotto, secondo la politica dei marchi e della rintracciabilità che garantisce la piena osservanza dei disciplinari su tutte le fasi della filiera, dalla produzione alla trasformazione".
La rintracciabilità del prodotto, infatti, è garantita dai produttori delle "Clementine del Golfo di Taranto" che devono iscrivere i propri agrumeti in un apposito elenco attivato, tenuto ed aggiornato dall’organismo di controllo. I produttori sono tenuti a comunicare gli estremi catastali per l’individuazione degli stessi agrumeti, la superficie, il sesto e l’anno d’impianto.
"La qualità e la tipicità sono elementi di carattere non solo economico – commenta il direttore della Coldiretti Puglia, Giuseppe Brillante - ma detengono un valore inestimabile, intrinseco alla materia prima ed alla professionalità imprenditoriale, che va salvaguardato a difesa della salute dei consumatori e a caratterizzazione della specificità dei prodotti pugliesi sul mercato globalizzato. Coldiretti è sempre più convinta che è necessario puntare su questo patrimonio per dare prospettive di reddito alle imprese agricole utilizzando tutte le opportunità offerte dalla recente legge di orientamento, là dove la manutenzione ambientale e la salubrità dei prodotti agricoli, riscontrabile e certificabile in tutti i processi produttivi, divengono un reale servizio sociale che l’imprenditore agricolo fornisce ai cittadini - consumatori".
Prossimi traguardi della provincia di Taranto riguardano il settore olivicolo, dove a breve ci sarà la pubblicazione della DOP ‘Terre Tarentine’ e per il vino dell’area occidentale, per cui sarà presentata la documentazione al Comitato Nazionale per il riconoscimento della DOC ‘colline joniche’, importanti traguardi che valorizzano il territorio ed il sistema imprenditoriale – economico, attivato con il concorso delle imprese, lo stimolo ed il supporto delle istituzioni pubbliche locali.
L’IGP alle ‘clementine del Golfo di Taranto’ si va ad aggiungere alla lista dei riconoscimenti già ottenuti dalla Puglia per le 7 DOP al ‘Pane di Altamura’, al formaggio ‘Canestrato pugliese’, alle olive ‘Bella della Daunia’ e agli oli ‘Collina di Brindisi’, ‘Dauno’, ‘Terra di Bari’ e Terra d’Otranto’, ai 24 vini DOC ‘Primitivo di Manduria’, ‘Lizzano’, ‘Martina Franca’, ‘Aleatico’, ‘Martina Franca’, ‘Ostuni’, ‘Brindisi’, ‘Salice Salentino’. ‘Squinzano’, ‘Castel del Monte’, ‘Moscato di Trani’, ‘Rosso di Barletta’, ‘Rosso di Canosa’, ‘Gravina’, ‘Gioia del Colle’, ‘Locorotondo’, ‘San Severo’, ‘Cacc’e mmitte di Lucera’, ‘Orta Nova’, ‘Rosso di Cerignola’, ‘Copertino’, ‘Nardò’, ‘Leverano’, ‘Alezio’ e ai 6 vini Igt ‘Puglia’, ‘Daunia’, ‘Murgia’, ‘Salento’, ‘Tarantino’ e ‘Valle d’Itria’.