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Le Regioni e i nuovi principi della Politica agricola europea

Data: 23/11/2004 - Ora: 10:04
Categoria: Economia

L'iniziativa, promossa in collaborazione tra la Regione del Veneto e il Ministero delle Politiche agricole e forestali, con il supporto di INEA ed ISMEA, si è svolta al laguna Palace di Mestre

I contenuti della riunione del Comitato Tecnico Stato - Regioni. "L'agricoltura italiana è chiamata a produrre "pesando" la quantità, esaltando sempre più la qualità in tutte le sue sfaccettature e individuando e conoscendo sempre meglio i mercati di sbocco". Lo ha sottolineato Nicola Marmo, assessore al primario della Regione Puglia e coordinatore per il settore delle Regioni italiane, nel presentare assieme al collega del Veneto, Giancarlo Conta, i contenuti dei due giorni di incontri e dibattiti sull'agricoltura, in corso a Venezia ieri e oggi. I vari appuntamenti sono finalizzati a disegnare il futuro delle politiche di sviluppo rurale. Le due giornate si sono aperte con l'avvio di un confronto a tutto campo sul tema più generale de "La politica di sviluppo rurale verso il 2007 - 2013: risultati e prospettive". L'iniziativa, promossa in collaborazione tra la Regione del Veneto e il Ministero delle Politiche agricole e forestali, con il supporto di INEA ed ISMEA, si è svolta al laguna Palace di Mestre. Dal dibattito, e dall'analisi del primo periodo di attuazione della programmazione dello sviluppo rurale, scaturiranno le indicazioni per la seconda fase, caratterizzata tra l'altro dall'allargamento dell'Unione Europea a 25 Stati. Gli assessori regionali all'agricoltura si sono poi riuniti in coordinamento a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale del Veneto, per definire i contenuti della riunione del Comitato Tecnico Stato - Regioni, in programma oggi pomeriggio e con all'ordine del giorno i provvedimenti che poi il Governo adotterà in materia. "Passiamo da un'agricoltura di tipo intensivo ad un'agricoltura che punta all'ambiente e all'eccellenza qualitativa - ha ricordato Marmo - e che da questo trae la sua qualificazione e il valore aggiunto rispetto a produzioni mondiali basate solo sul minor prezzo". Identità territoriale e qualità delle produzioni e del territorio diventano insomma sempre più, per l'agricoltura dei paesi economicamente più sviluppati, scelte strategiche imprescindibili. Ma i problemi sul tappeto sono anche di altro genere - hanno fatto presente Conta e Marmo - a partire dall'esigenza di semplificare la burocrazia nel pagamento degli aiuti, fino ad arrivare a superare una visione strettamente economicista della politica europea.

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