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Data: 03/10/2002 - Ora: 08:17
Categoria:
Economia
In dieci punti, Codacons, Confconsumatori, Adiconsum, Adusbef e Federconsumatori chiedono strumenti utili ad arginare la crescita selvaggia del costo della vita
Per battere l’inflazione si mobilitano le Associazioni dei consumatori. Oggi, ben cinque Associazioni (Codacons, Confconsumatori, Adiconsum, Adusbef e Federconsumatori) hanno sottoscritto una proposta unitaria al Comitato Controllo dei prezzi della Provincia di Bari, convocato per il 4 ottobre prossimo.
«Bari – spiega un comunicato stampa unitario – è tra le città in cui più alto è l’incremento dell’inflazione (6,4% di incremento nel mese di settembre per il solo settore dei pubblici esercizi). Il continuo aumento dei prezzi, poi, ha prodotto disorientamento da parte dei consumatori che lamentano, tra l’altro, l’assenza di cause negli aumenti ed, anzi, un maggior potere di acquisto dell’euro rispetto alla lira. Le stesse imprese più qualificate ricevono un danno dall’inflazione, dovendo competere unicamente sul prezzo a scapito della qualità».
«La conseguenza – continuano le Associazioni – è, come ha autorevolmente affermato il Presidente della repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, "che diventiamo meno competitivi, ne soffrono la crescita della nostra economia e l’occupazione" ed occorrono interventi per spezzare la spirale prezzi-salari-inflazione. Gli Enti preposti alla vigilanza nel mercato, alla rappresentanza del sistema delle imprese ed alla regolazione, devono quindi elaborare una propria strategia virtuosa nei confronti del fenomeno inflativo favorendo processi di liberalizzazione e concorrenza di riconoscibilità della filiera e della sua qualità ed interventi di tutela e garanzia in favore di tutti i soggetti interessati alla stessa». Le Associazioni, quindi, chiedono: •la costituzione di una borsa telematica dei prezzi e delle tariffe praticate alla produzione all’ingrosso ed al dettaglio (con particolare riguardo a prodotti di largo consumo) divulgando con cadenza almeno mensile su internet e sui giornali locali l’incrocio dei dati già attualmente rilevati dalla Camera di Commercio, con i dati al dettaglio rilevati dai Comuni ai fini Istat, in modo da rendere noto l’effettivo andamento generale dei prezzi nell’intera filiera; •di favorire una maggiore competizione, trasparenza, provenienza e confrontabilità dei prezzi e della qualità, attraverso l’indicazione chiara di prezzi e tariffe e della loro qualità (ad esempio, va resa nota anche ai consumatori la qualità, prima e seconda scelta, dell’ortofrutta, attualmente nota soltanto all’ingrosso ed alla produzione nonché indicazione dei prezzi per quantità omogenee; •la piena attuazione della normativa sul commercio, nazionale e regionale, e verifica dell’efficienza della rete distributiva; •il rafforzamento dell’attività di controllo del mercato (vigili della Polizia Annonaria), con particolare riferimento alla indicazione dei prezzi ed alla loro leggibilità e chiarezza nonché degli strumenti di misurazione; •una campagna di sensibilizzazione d’intesa con le categorie interessate anche al fine di favorire un clima di maggiore collaborazione e fiducia tra consumatori e imprese, mirata ad una ulteriore trasparenza nel mercato e per fornire la piena conoscenza di provenienza, prezzi, tariffe differenziate e competitive; •sostegno alle aziende per campagne pubblicitarie comparative (prezzo e qualità di prodotti e servizi) per una maggiore informazione e competizione nel mercato; •prezzi unitari delle consumazioni visibili fuori dei pubblici esercizi comprensivi di ogni costo aggiuntivo; •numeri telefonici (possibilmente verdi) dei Comuni della provincia cui segnalare comportamenti scorretti, aumenti ingiustificati ed arbitrari dei prezzi; •controllo dei saldi e vendite «promozionali» e stagionali; •piena attuazione delle gare competitive per l’assegnazione in gestione dei servizi pubblici resi attualmente in regime di monopolio.
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