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Data: 09/07/1998 - Ora: 12:36
Categoria:
Politica
Ieri è stata approvata dal Consiglio regionale
del
Lazio
la legge che integra collocamento,
formazione professionale e i numerosi interventi per
l'occupazione riorganizzando e
disciplinando le funzioni sulle politiche attive per il
lavoro. Le funzioni sono state trasferite dallo Stato
alla Regione e a sua volta la Regione delega le
Provincie e i Comuni, rispettando la scadenza del 9 luglio
fissata dallo stesso decreto. La legge, che si compone
di trentasei articoli, attribuisce alla Regione i compiti di
programmare, indirizzare, coordinare e vigilare il mercato del
lavoro; affida alle Provincie i servizi di collocamento;
riserva ai Comuni l'orientamento al lavoro. (FM)La Commissione regionale di concertazione per il lavoro fornirà pareri sulle linee di programmazione. Il Comitato istituzionale, di 11 membri, composto dal sindaco di Roma, dai presidenti delle Provincie e da rappresentanti dell' Anci (Associazione nazionale comuni d' Italia) e dell' Uncem (Unione nazionale comunità montane) e dal Ministero del Lavoro, dovrà valutare l'integrazione effettiva tra le scelte per il lavoro e l'attività di formazione professionale. ''Questo provvedimento - ha commentato l'assessore al lavoro Piero Lucisano - completa un percorso di integrazione degli strumenti per la gestione delle politiche del lavoro. Per l'ennesima volta il consiglio ha dimostrato che su alcuni temi c'è possibilità di trovare ampie convergenze anche con l'opposizione, quando vengono seguite procedure che consentono a tutti di contribuire e si tenga presente che esiste un interesse comune superiore alle divisioni di schieramento''. ''L'opposizione - ha rilevato Andrea Augello (An) - si è assunta la responsabilità non solo di offrire un contributo decisivo alla stesura del testo di legge, ma anche di portarlo all'approvazione nel mezzo di una crisi che dilania la maggioranza''. ''Moderata soddisfazione'' è stata espressa a nome del gruppo di Rifondazione dal consigliere Francesco Babusci.
''Si potevano cogliere alcuni aspetti che riguardano novità importanti proposte da Prc - ha osservato Babusci - in particolare rileviamo la mancata presenza dei disoccupati nella commissione regionale di concertazione per il lavoro; il mancato inserimento nei ruoli pubblici dei lavortori socialmente utili già impegnati negli uffici di collocamento e negli altri uffici regolamentati dalla legge; infine non ci appare chiaro l'organizzazione che verrà data agli uffici di collocamento pubblici che in futuro si troveranno in competizione con quelli privati''. L'assessore regionale all'urbanistica Salvatore Bonadonna ha espresso ''soddfisfazione per la ripresa produttiva dei lavori del Consiglio''. ''Nel merito della legge sulla riforma del collocamento - ha aggiunto Bonadonna - appare fondamentale l' emendamento che la caratterizza anche rispetto alle leggi di altre regioni e che consiste nel mantenimento della gestione pubblica dei servizi degli Enti locali, delle Provincie e della Regione, evitando la possibilità di affidare a privati la gestione di questi servizi.
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